CAMAIORE. Nell’ambito dei festeggiamenti del 35° anniversario il Gruppo Archeologico Camaiore, con il patrocinio del Comune di Camaiore e la collaborazione del VOCA Camaiore, presenta STORIA E ARCHEOLOGIA DEL MONASTERO E CHIESA DI S. MARTINO DI GELLO che si inaugurerà sabato 1 settembre alle ore 17,30 al palazzo Tori Massoni in via V. Emanuele a Camaiore.

La mostra rappresenta un ricordo di Doriana Francesconi, ex presidente del Gruppo Archeologico Camaiore, recentementescomparsa e della compianta Maria Luisa Araujo, che donò al Comune di Camaiore la chiesa di Gello.

Il monastero di San Martino in Gello, intitolato successivamente a San Giusto, ospitò sin dalla sua fondazione, le suore benedettine che seguivano gli insegnamenti di Santa Scolastica, sorella di San Benedetto. Nota degna d’interesse e che sorsero nel territorio camaiorese, a distanza di alcuni secoli l’uno dall’altro, sia un convento maschile (Monastero di San Pietro del 761) sia quello femminile di Gello con regole benedettine. I resti del monastero femminile benedettino di Gello, si trovano nella località omonima posta a circa Km. 2,500 dal centro storico di Camaiore. La tradizione orale fa risalire la sua fondazione all’anno 1089 ma la presenza di una acquasantiera, di origine carolingia, oggi trasferita nel museo Guinigi di Lucca, riporterebbe la sua origine ai secoli IX-X. Resta però il dubbio che questo importante reperto sia giunto da altri luoghi, alla luce anche dei contatti continui che il monastero di San Martino ebbe con il monastero di Santa Giustina e San Marco di Lucca. Esaminando invece le prove documentali possiamo solo affermare che il primo documento relativo al monastero camaiorese risale all’anno 1148. Questa prima bolla papale fu emessa da Papa Eugenio III, del quale ancora oggi e dibattutto il suo preciso luogo di nascita, non senza escludere la sua possibile origine dal castello di Montemagno di Camaiore.

Tale bolla, poneva sotto la protezione apostolica il monastero e le monache, e gli conferiva il privilegio della sepoltura e la possibilità di ricevere conversi al suo interno, oltre che di nominare i preti nelle chiese sottoposte. Questo importante atto ci mostra comunque una struttura religiosa già organizzata e ci porta senza dubbio ad anticiparne la fondazione a qualche decennio o forse a qualche secolo prima, trovando in questo modo una corrispondenza con la tradizione orale che ci riporta all’anno 1089. Da sottolineare come la protezione apostolica, concessa al monastero camaiorese, prevedeva anche una totale immunità ed indipendenza dal vescovo di Lucca con l’mpossibilità a chiunque di chiedere tributi. Furono inoltre confermati i suoi possessi che risultavano presenti anche a “Massa del Marchionis per l’ecclesia san Panchratii et San Remigi” e oltre alle donazioni fatte da Iolicta quondam Ubaldi et Sigifredo de Bozano (feudatari della consorteria dei nobili di Bozzano), possibili patroni o forse fondatori del monastero. Tutti questi importanti benefici furono poi successivamente confermati con la bolla di Clemente III dell’anno 1188.

TESTI E CONSIDERAZIONI DI: Elisa Quintavalle, Luca Santini, Leonardo Ferri.

FOTOGRAFIE DI: Alberto Barsaglini, Francesco Ceragioli, Elisa Quintavalle

PARTECIPAZIONE AL PROGETTO:Alberto Barsaglini, Emilio Carroli, Carlo e Francesco Ceragioli,

Da Mommio Alessandro, Leonardo Ferri, Paola Francesconi, Bruno Orsi, Luca Santini,

Gianluca E Angelo Tabarrani E Amelia Tacca.

 

 

 

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