(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

CAMAIORE. “Leggo di incontri avuti dal sindaco Del dotto propositivi nel veicolare il Festival Gaber a Camaiore a partire dalle prossime edizioni. Mi domando a tal proposito se gli ingiustificati sacrifici chiesti ai nostri concittadini, che ne sentiranno pesantemente gli effetti nelle proprie tasche con il pagamento del saldo dell’ IMU nella seconda metà di dicembre, servano a coprire quel fantomatico buco di bilancio oppure a finanziarie le più svariate spese non rientranti fra quelle indispensabili. I trentamila euro che verrebbero destinati alla fondazione Gaber, graverebbero sulle tasche dei cittadini e oltretutto sarebbe uno smacco per il nostro Comune che non vede manifestazioni di rilievo da questa estate”.

Lo scrive Marco Daddio, consigliere comunale a Camaiore per la lista Per Matteucci sindaco, commentando l’incontro da Dalia Gaberscik e Alessandro Del Dotto

“Finché si tratta di semplici patrocini e aiuti organizzativi – scrive Daddio –  si può anche comprendere, ma andare verso una contribuzione economica quando si dichiara di non aver soldi per l’illuminazione, per il verde pubblico, per la manutenzione stradale e per il sociale, forse è troppo”.

“Ricorderei inoltre al sindaco che tale contributo economico potrebbe essere usato diversamente per migliorare e integrare le manifestazioni culturali che lei ha ereditato dalla precedente amministrazione e che sempre hanno avuto successo e interesse di pubblico. E qualora la maggioranza decidesse di fare lo stesso la manifestazione, dove la farebbe svolgere, visto che non ci sono aree idonee e attrezzate nel nostro territorio. Forse la nostra giunta sempre più presenzialista ai banchetti e convivi, sta programmando tensostrutture e arene musicali nell’area della ex Bussola Domani? Da cittadino me lo augurerei di cuore, ma indubbiamente la parola programmare che i camaioresi si sentono sempre più pronunciare, sta ormai entrando nel gergo collettivo dell’umorismo del nostro comune”.

“Inoltre sicuramente la giunta Del Dotto conosce la canzone del sig. G. scritta nel 2003 forse proprio a Montemagno dal titolo “Io non mi sento Italiano” che recita in questo modo: ‘Io G. G. sono nato e vivo a Milano, Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono. Mi scusi Presidente non è per colpa mia ma questa nostra Patria non so che cosa sia. Può darsi che mi sbagli che sia una bella idea ma temo che diventi una brutta poesia. Mi scusi Presidente non sento un gran bisogno dell’inno nazionale di cui un po’ mi vergogno”.

“Valuti Lei sig. Sindaco, e valuteranno i cittadini di Camaiore se sia il caso o meno di intitolare un plesso scolastico, luogo di istruzione dei nostri figli, (per chi ne ha ) a chi cantava quanto sopra. Io la risposta me la sono già data”.

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ultimo aggiornamento: 05-11-2012


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