(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

CAMAIORE. Sulla scia della segnalazione mossa dal coordinatore di Fli di Camaiore Fabrizio Pellegrini riguardo ai continui furti registrati negli spogliatoi della piscina comunale, la direzione del Palasport si sente in dovere di precisare alcune affermazioni espresse nell’articolo.

“Per prima cosa – scrivono il vicesindaco di Camaiore Marcello Pierucci e il direttore della Pluriservizi Chiara Serreli – il furto, anche se di minime dimensioni e di scarso valore economico, rappresenta un grave danno alla persona ed è pertanto un atteggiamento diseducativo da correggere. È un reato a tutti gli effetti, anche se si tratta del furto di oggetti che, almeno a livello economico e non affettivo, possano risultare di scarso valore. Pertanto ci uniamo all’amara disapprovazione di Pellegrini”.

“Al fine di fornire maggiori spiegazioni alle tante persone di Camaiore e non solo – aggiungono – che quotidianamente si servono della struttura, teniamo a sottolineare che la quotidianità dei furti, citata da Pellegrini, non risulta nei fatti. Non risulta alla struttura né allo stesso Comando di Polizia Municipale. La piscina vede giornalmente il passaggio di oltre 1.000 persone e può darsi che si verificano casi di smarrimento di oggetti e in casi ancor più rari e non assolutamente frequenti, piccoli furti. Può capitare che per disattenzione si lascino occhialini, costumi, cuffie, come crediamo avvenga in tutte le strutture e che spesso, in maniera involontaria, alcuni oggetti tralasciati, vengano presi, ripetiamo anche in maniera involontaria, da altre persone. La direzione del Palasport è comunque vigile e costantemente monitora e custodisce oggetti momentaneamente abbandonati in un’apposita cesta degli oggetti smarriti, dove chiunque può recarsi a reperirli”.

“Altro aspetto non di poco conto – aggiungono Pierucci e Serreli – la presenza, all’interno degli spogliatoi, di appositi armadietti dotati di lucchetto personale, dove poter inserire i propri oggetti, onde evitare situazioni sgradevoli.

(foto Carlo Galli)
(foto Carlo Galli)

“Visto che per una questione di privacy, in particolar modo negli spogliati, sia maschili che femminili, sarebbe impossibile inserire una telecamera di videosorveglianza, è opportuno ed estremamente consigliato, prima di recarsi in acqua, apporre i propri oggetti personali all’interno degli appositi armadietti. La direzione ricorda che gli armadietti a disposizione possono essere chiusi con un sicuro lucchetto, acquistabile direttamente alla reception della piscina o in maniera autonoma, presso una qualsiasi ferramenta. Anche se la normalità dovrebbe essere avere la tranquillità di lasciare incustoditi, in qualunque posto ci si trovi, i propri oggetti, è buona prassi utilizzare questi armadietti di sicurezza”.

La stessa presidente Chiara Serreli si rammaricano per questi atti di microcriminalità, che in un paese civile non dovrebbero esistere, ma confermano l’attenzione, le misure di sicurezza, l’occhio vigile e l’assoluta rarità dei fatti citati.

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