(foto Pomella)
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CAMAIORE. “Non sono in corsa per alcun seggio parlamentare”. Così Alessandro Del Dotto, neosindaco del Comune di Camaiore, risponde, quasi seccato, alle ipotesi che riguardano una sua probabile candidatura al Parlamento per il Partito Democratico.

Del Dotto interviene a seguito delle voci insistenti che, in questi giorni ‘di candidature’, si erano susseguite dopo una chiamata che lo stesso sindaco aveva ricevuto da parte di Matteo Renzi.

“Non faccio certamente mistero dei rapporti diretti che mi legano a Matteo Renzi: il legame che ho con lui non ha bisogno di passare da notabili o intermediari di sorta – chiarisce il Sindaco di Camaiore – e nemmeno faccio mistero che il mio sostegno ai progetti di rinnovamento, come quelli che porta avanti il primo cittadino di Firenze, trovano in me e nella mia terra un pieno sostegno, come testimoniano i chiari e forti risultati delle ultime consultazioni primarie a Camaiore e in tutta la Versilia”.

“Si tratta di un traguardo raggiunto dal gruppo degli amministratori, ed è un traguardo sul quale non si sale con mero spirito di opportunismo o solo per velleità e ambizioni personali. Vedo fioccare nomi ‘come la grandine’ e, capisco, è normale quando in atto c’è il fermento delle candidature: tuttavia, non condivido i metodi e non nascondo che questa ‘pioggia’ desta anche un po’ di sconcerto. Non voglio entrare nel merito dei nomi e non lo farò: come tutti gli elettori del PD, trarrò le mie conclusioni senza che il mio ruolo istituzionale venga strumentalizzato a mo’ di ‘sponsor’ – prosegue Alessandro Del Dotto – Tengo però a dire chiaramente alcune cose che, in questo senso, vogliono essere un aiuto alla riflessione comune”.

(foto Pomella)
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Il Sindaco, dunque, dice la sua. “Prima cosa: a fare il parlamentare, per Camera dei Deputati o Senato della Repubblica, deve andare una persona rappresentativa del territorio e non soltanto delle segreterie di partito, locali o regionali che siano. La gente apprezzerebbe molto di essere rappresentata da figure che vivono ‘nelle vene’ delle nostre città e della nostra Versilia. Quindi, non può esservi spazio per chi, finora, ha scelto di restare nell’arroccamento dei ruoli burocratici della politica, senza mai confrontarsi con i cittadini e, magari, sottraendovisi metodicamente. Servono persone umili, caparbie, preparate e vicine alla gente, come lo erano Paolo Barsacchi, Francesco Da Prato o Pierantonio Graziani. La seconda questione da valutare sono le regole – prosegue Del Dotto – perché pensare di fare delle regole-farsa che limitino, ancora una volta, la partecipazione della gente in modo da eterodirigere i risultati è riprovevole e insensato. Se il parlamentare è espressione di un territorio, perché continuare a chiudere la porta in faccia alla domanda di partecipazione che tutti i versiliesi stanno facendo? Le regole d’apparato non sono le benvenute, nè da Firenze nè da Roma: sono convinto che il PD saprà recuperare l’immagine di un partito aperto, cristallino e partecipato”.

Sulle regole delle primarie, poi, Alessandro Del Dotto è chiaro: “Se pensano di fare le primarie dicendo che sono poi candidabili il primo uomo e la prima donna che avranno preso più voti, si torna alle scelte che poi fanno le segrete stanze e che potrebbero smentire i risultati popolari voluti dalla gente. Siamo contrari al Porcellum? Bene: usiamo le primarie come elemento di recupero del legame del parlamentare con il proprio territorio di appartenenza, come accadeva con i collegi uninominali. Proseguire sulla strada che mette i consiglieri regionali o i segretari in Parlamento mi pare che non sia ciò che la Toscana ha chiesto dopo le ultime primarie: mi attendo che la logica del ‘listino’ venga sepolta, qui non se ne può più di sentire alcuni parlamentari chiamati alle elezioni solo per amicizia con questo o con quella. Ad ogni buon conto, non è apprezzabile che chi riveste il ruolo di arbitro, da Viareggio fino a Firenze, si getti nella mischia come giocatore. Il PD versiliese ha bisogno di una guida dedita alla formazione e alla condivisione delle scelte politiche più importanti in materia di imposizione fiscale, gestione e smaltimento dei rifiuti, sanità, ambiente, servizi alla persona; su questo, come elettore del Partito Democratico, mi sento in dovere di sensibilizzare e richiamare tutti all’ordine. Ordine che in questo marasma rischia di andare perso fra i fumi delle ambizioni parlamentari e delle ambizioni amministrative”.

“Nel segreto dell’urna, non voterò chi pensa di fare il parlamentare per diritto acquisito o per investitura dall’alto; così come non voterò chi manchi di un legame, disinteressato, sano, forte e sostanziale con il territorio, con le realtà amministrative, con i problemi quotidiani della gente. Non basta più aver baciato, stretto la mano o abbracciato Bersani per essere ritenuti pronti al servizio per la Repubblica Italiana – conclude Del Dotto – Mi aspetto un PD versiliese nuovo, come lo si vede all’opera nel silenzioso ma concreto e fattivo centrosinistra di Camaiore o Massarosa. Vogliamo contenuti, non solo nomi che rischiano di essere come vuote stanze nelle quali riecheggiano solo gli arrivismi e i narcisismi: tutto il contrario di ciò di cui la Versilia, la Toscana e l’Italia hanno oggi bisogno. In questo senso, come anche i cittadini stanchi dei soliti teatrini, sarò vigile severo e scrupoloso, perchè voglio essere rappresentato da un parlamentare che posso incontrare per strada, guardandolo o guardandola negli occhi, e che si informa e lavora non per il proprio personale prestigio bensì per le nostre amministrazioni locali e per la gente, dandoci leggi e regole che facciano finalmente cambiare in meglio questo nostro stupendo Paese”.

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alessandro del dotto camaiore Parlamento primarie renzi versilia

ultimo aggiornamento: 17-12-2012


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