VIAREGGIO. Quello di mercoledì  27 marzo alle 21 sarà un appuntamento da non perdere per il cartellone di prosa proposto e realizzato dalla  Fondazione Festival Pucciniano   in collaborazione con la Fondazione Toscana Spettacolo.  Nell’Auditorium Enrico Caruso sarà  protagonista il talento di Roberto Herlitzka, uno degli attori più intensi della scena italiana, nei panni de Il Soccombente, la famosa  piece di Bernhard che  tratta del fittizio rapporto tra il famoso pianista canadese Glenn Gould e due suoi giovani compagni di studio al Mozarteum di Salisburgo negli anni cinquanta. Sotto la guida di Vladimir Horowitz il trio studia musica e contemporaneamente sviluppa un rapporto di amicizia che si rivelerà drammatico per tutti e fatale per uno dei tre, il soccombente appunto. Il narratore (un semi-reale Bernhard) e il suo amico Wertheimer abbandonano gli studi di pianoforte appena si rendono conto del genio superiore di Glenn Gould, quando lo sentono suonare le Variazioni Goldberg di Bach. Nessuno dei due può reggere il paragone con la sovrumana virtuosità del terzo. Alla fine, i due lasceranno il Mozarteum in profonda depressione, per non suonare mai più: uno dopo qualche anno commetterà suicidio e l’altro – il narratore ossessivo, mordace e autocritico all’estremo – si ritirerà nella più completa oscurità. Lo spettacolo è proposto in occasione della  51°Giornata mondiale del Teatro  promossa dall’International Theatre Institute dell’Unesco e che vede la mobilitazione delle oltre cento comunità teatrali aderenti, diffuse in tutto il mondo.

Una “Giornata” volta a richiamare l’interesse del pubblico – in particolare i giovani – sull’importanza del teatro, quale elevata forma di espressione artistica di alto valore sociale, in grado di rafforzare la pace e l’amicizia tra i popoli, a promuoverne la funzione educativa e sociale, in quanto fattore fondamentale di aggregazione e socializzazione delle varie realtà culturali del nostro Paese. Di origine ceca, Roberto Herlitzka,  è stato allievo di Orazio Costa all’Accademia d’Arte drammatica Silvio D’Amico. Vincitore di numerosi riconoscimenti e premi come il Premio Ubu nel 2003 e 2004 come miglior attore italiano, Nastro d’argento come migliore attore e un David di Donatello come miglior attore non protagonista per la sua interpretazione di Aldo Moro nel film di Marco Bellocchio, “Buongiorno, notte”, oltre che al premio Gassman come migliore attore di teatro per gli spettacoli “Lasciami andare madre” e “Lighea”.

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ultimo aggiornamento: 26-03-2013


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