(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

 CAMAIORE. “Ho letto le dichirazioni del direttore di Ato Toscana Costa Borchi in merito al fatto che, non essendo prevista alcuna destinazione per l’impianto di Falascaia all’interno del piano interprovinciale dei rifiuti, non ancora approvato, lo stesso non potrebbe essere oggetto di riconversione”.

 “Per quel che riguarda il Comune di Camaiore, di fronte a queste parole, mi sento di dover sostenere con forza l’idea che il destino di Falascaia non possa essere altro che quello della differenziata: non tanto nell’ottica di far parte di un circuito di smaltimento dei rifiuti basato, appunto, sulla differenziazione, bensì nella prospettiva che la stessa struttura, una volta espressamente dichiarata dalla Provincia fuori dal circuito degli impianti dell’Ato, venga smontata e tutto il metallo e i dispositivi vengano rivenduti o riciclati”.

“La parola ‘riapertura’ non è contemplata e nemmeno può esserlo nel vocabolario di una Versilia che lavora per promuovere la qualità della vita delle persone, anche come risorsa turistica. I danni per recati dall’inefficienza della struttua e dalla sua cattiva gestione sono sotto gli occhi di tutti: proprio ieri sera, all’interno di una riunione dell’assemblea del CAV, ai comuni versiliesi è stato illustrato l’atto di citazione per il risarcimento dei danni subiti dalle amministrazioni per colpa dell’impianto e del suo gestore. In questo contesto esiste un’unica soluzione che è quella della espressa ed esplicita dismissione di Falascaia, e della sua sottrazione a qualsiasi prospettiva di riapertura”.

 ALESSANDRO DEL DOTTO, SINDACO DI CAMAIORE

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