CAMAIORE. L’orario delle attività degli stabilimenti balneari di Camaiore sarà dalle ore 8:00 alle 20:00, con possibilità di estendere l’apertura e le attività fino alle ore 24:00.
Il Comune, con la firma di specifica ordinanza da parte del Sindaco, si allinea in questo modo alla normativa nazionale, che richiede per gli stabilimenti balneari l’apertura di esercizi di somministrazione di alimenti o bevande e intrattenimento in concomitanza allo svolgimento dell’attività principale. In pratica, per mantenere le funzioni ‘accessorie’ aperte, anche gli stabilimenti stessi dovranno tenere la ‘saracinesca alzata’.
Come specificato nel testo, nella fascia oraria 20-24, anche in caso di apertura delle strutture, dovrà essere esclusa la balneazione, sia in mare che in piscine o affini (e comunque fino alle ore 8 del giono successivo, in osservanza delle disposizioni della Capitaneria di Porto).
La possibilità, per chi frequenta anche di sera la zona della Passeggiata di Lido, è dunque quella di avvalersi dell’offerta turistico-commerciale delle attività presenti, ma anche di usufruire dei servizi offerti dalle strutture dei locali e dei bagni (compresi quelli igienici), in particolare nella fascia che va dalle 20 a mezzanotte. Ulteriori permessi e regole per i proprietari degli stabilimenti saranno fissate con determina dirigenziale nei prossimi giorni.
“In questo modo andiamo ad ampliare le possibilità degli stabilimenti e a garantire servizi in più per la Passeggiata – spiega il sindaco Alessandro Del Dotto – A differenza di altri comuni della costa, la linea assunta dalla nostra amministrazione è più permissiva e aperta nei confronti dei balneari. Auspico che, in vista ormai della prossima stagione estiva, gli enti pubblici versiliesi che si affacciano sul mare possano trovare un coordinamento ed una regolamentazione unica e condivisa, come richiesto anche da categorie come Confesercenti e Confcommercio balneari – aggiunge il primo cittadino – In questo senso, quanto fatto da Camaiore può essere apripista e modello, perché la stessa Regione Toscana, nelle sue recenti delibrazioni, ha in parte sancito le stesse regole che andiamo a dettare con la nostra ordinanza”.
