CAMAIORE. Resta alta l’attenzione sul Cecco Rivolta, il centro gestito fino a qualche mese fa dalla Crea in pieno centro storico. Scongiurate le ipotesi peggiori (come il pericolo sinkhole) l’edificio oggetto di uno smottamento interno la scorsa primavera (in contemporanea alla frane registrate a via Colletto Santucci e via Contra) il terreno e l’immobile è ancora al centro di studi e indagini.

Appena si verificarono i primo problemi (suprattutto al pavimento) del Cecco Rivolta, il Comune, dopo l’ordinanza di evacuazione avviò una serie di indagini attraverso l’ufficio lavori publici e protezione civile. In sostanza si fecero verifiche (superficiali) per scongiurare l’ipotesi di pericolo sinkohle e altri problemi geologici. E le prime verifiche hanno dato esito rassicurante.

Qualche giorno fa il Comune ha affidato un incarico, all’ingegner Giambattista Bonaldi di Castelnuovo Garfagnana per completare i rilevi sulla struttura, attraverso saggi nelle mura dell’edificio e un saggio sul solaio al pian terreno. In sostanza un carotaggio per capire se il problema è nella struttura dell’edificio, vecchio di qualche decina di anno. Poi saranno verificate le fognature della zona, visto che un fenomeno del genere potrebbe anche essere stato causato né dal terreno né dall’edificio ma semplicemente da un problema di fognatura se non della falda acquifera.

Per ora la Crea è ospitata in via delle Fossetta. Ma l’obiettivo dell’amministrazione è di dare all’associazione la loro storica sede, al Cecco Rivolta. “Abbiamo ritenuto – spiega l’assessore ai lavori pubblici Simone Leo – per un puro principio di preucazione e prudenza massima, di avere tutte garanzie sul fatto che non ci siano problemi geologici importanti. Già le prime indagini hanno dato risultati positivi. Però visto che siamo territorio particolare, che già in passato ha conosciuto fenomeni di  sinkhole, e visto che si tratta di una struttura pubblica che ospita bambini, vogliamo togliere qualsiasi dubbio”.

Per questo l’incarico (circa 9 mila euro la spesa per l’amministrazione) all’ingegner Bonaldi. “L’obiettivo è quello di aprire di nuovo l’edificio e ospitare lì la Crea”, conferma Simone Leo.

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