VIAREGGIO. Massimiliano Baldini esulta. La presa di posizione di Antonio Cima sul futuro del porto trova perfettamente d’accordo il vice-Presidente della Commissione Attività Portuali. “Un primo obiettivo l’abbiamo certamente raggiunto. Infatti, quando un mese fa il Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago Puccini chiese di riportare al centro del dibattito cittadino il futuro del porto ed il possibile ritorno della mostra nautica a Viareggio intendevamo proprio sollecitare tutti gli interlocutori possibili a dire la propria su questi temi. Qualche giorno fa ha detto la sua il Sindaco di Viareggio, oggi è intervenuto Riccardo Cima, “l’uomo di Polo Nautico”.

Non è certamente poco, anche se attendiamo altre prese di posizione da parte dei tanti interlocutori autorevoli che in darsena rappresentano i diversi settori interessati. Personalmente mi sono sempre schierato – non certo da oggi ma all’indomani della nota intervista rilasciata da Paolo Vitelli l’anno scorso a Genova – a favore del ritorno della mostra nautica a Viareggio e credo che questo obiettivo debba essere una priorità per tutti, Amministrazione Comunale in primis.

Ma se vogliamo davvero lavorare concretamente a questo progetto c’è bisogno di meno vetrina e di più punti fermi. La Regione Toscana, l’Autorità Portuale e le nostre storiche imprese sono certamente tre punti fermi dai quali partire. Infatti, le risorse economiche stanno a Firenze e non certo nella casse del Comune di Viareggio e la presenza dell’Autorità Portuale sul nostro territorio – ormai positivamente avviata – è garanzia di un collegamento con l’ente regionale che non va sottovalutato e tantomeno osteggiato.

Condivido le parole di Riccardo Cima quando fa riferimento alla Versilia, a tutto il comprensorio dei sette comuni, un modo di ragionare che giustamente valorizza un territorio più ampio che può rispondere meglio alla durissima competizione nazionale ed internazionale.
Mi convince meno quando disegna “con l’accetta ed il righello” un riassetto portuale sul quale, al contrario, c’è da lavorare “di cesello” perché c’è bisogno di molto equilibrio e rispetto per tutti se vogliamo evitare di naufragare subito nelle solite “secche del porto”.
In quest’ottica giocheranno un ruolo decisivo l’imprenditoria e la politica.

Dalla prima mi auguro e mi aspetto più coesione, più squadra, meno “baruffe chiozzotte” e più leadership d’insieme. Non ne mancano certamente le potenzialità ma dobbiamo fare uno sforzo per canalizzarle in una direzione comune. Realtà come Navigo, come Penta, il Polo per l’Eccellenza della Nautica Toscana, come più in generale Confindustria, sono punti di riferimento importanti e mi risulta stiano lavorando in silenzio ma molto concretamente per tagliare il traguardo quanto prima. La politica, a sua volta, deve dare prova di capacità decisionale. Nessuno pensi di limitarsi a gestire il consenso elettorale “vivacchiando”.

Il porto è una priorità per tutti a Viareggio.  Dal porto si riparte per rilanciare tutta la nostra economia, per salvare le imprese, per salvare i posti di lavoro, per salvare il turismo. Mettiamoci subito al tavolino – tutti insieme aggiungo, senza sgambetti – per riuscire finalmente a concretizzare quanto fino ad oggi non è stato fatto.

L’asse di penetrazione – a mezz’aria ed inguardabile in questo momento – la Mostra Nautica – ad oggi solo un sogno – sono solo due esempi fra le tante cose che c’è da fare in questa darsena dove c’è ancora troppa, “troppa confusione”.

In questo senso – e lo dice chi ha fatto dura opposizione a quell’Amministrazione – ripartire dal piano regolatore portuale e dallo “stile Marcucci” che in Regione era di casa, sapeva farsi ascoltare e sopratutto “bussare a denari”, non mi parrebbe poi così sbagliato”.

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ultimo aggiornamento: 11-10-2013


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