VERSILIA. In questi giorni sono state erogate dall’INPS le prime tredicesime mensilità, quelle dei pensionati. In Toscana si tratta di 970.000 persone con una media di appena 800 euro. Di queste ben 117.000 sono sotto addirittura al minimo: 477 euro. Ed ancora una volta questa modesta cifra non viene detassata come da anni chiede Confesercenti.
Tenendo conto dell’inflazione il potere d’acquisto dei pensionati e delle loro famiglie si riduce dello 0,6% rispetto allo scorso anno. In attesa delle tredicesime dei lavoratori dipendenti (ancora più segnate dal ricorso massiccio alla cassa integrazione, alla mobilità e dal sostanziale blocco dei salari), si cominciano a fare le previsioni sulle spese di Natale.
“Ci avviciniamo al Natale, in un clima di insicurezza che ancora prevale nelle famiglie e nelle imprese” ha detto Massimo Vivoli. “L’inversione di tendenza nel “sentiment” dei consumatori, che torna a farsi strada, non è corrisposto da una legge di stabilità che al massimo tampona, mette qualche pezza qua e la ma non costituisce quella svolta che sarebbe necessaria. Da un indagine condotta da Confesercenti Toscana a 20 giorni dalle feste natalizie si rileva concretamente che “dopo 6 anni di una flessione consecutiva dei consumi, tra i consumatori, cresce la voglia di chi vorrebbe tornare a festeggiare il Natale come una volta. Ma la realtà è purtroppo diversa. Il disagio sociale è forte e coinvolge direttamente migliaia di piccole e medie imprese”.
In questo scenario, dalla ricerca condotta da Confesercenti, in attesa del pagamento delle tredicesime dei lavoratori dipendenti, emerge che la quota di coloro che non effettueranno alcun acquisto per il periodo natalizio sale al 13%. Il 60%, mantiene un profilo di sobrietà confermando sostanzialmente il budget dello scorso anno. Mentre il restante non si esprime o non si sente di dichiarare i propri comportamenti.
Tra gli operatori commerciali, aggiunge Massimo Vivoli “c’è la consapevolezza che lo shopping resta condizionato dalla più grave crisi che il Paese abbia mai attraversato nell’ultimi vent’anni, ma spinge il settore a non spengere le luci di Natale ed a reagire, contenendo al massimo i propri ricarichi, offrendo alla clientela nuove opportunità accompagnate dalla consueta cortesia e professionalità che è un valore inestimabile del nostro articolato tessuto commerciale”.
Come si spende la tredicesima mensilità. La tredicesima 2013, con il calo del potere di acquisto e l’incertezza che permane verrà utilizzata per il 40% per mettersi in pari: saldare le bollette, le utenze, pagare i mutui, ecc . Il 30% delle tredicesime saranno destinate a realizzare spese durature rinviate da mesi (riordino del guardaroba, calzature, elettrodomestici per la casa, ecc) il 10% per piccoli regali a parenti stretti o amici, il 5% per giocattoli ai bambini, il resto, per spese più personali, viaggi ecc. La restante parte spera di accantonarla per evenienze future.
Diminuisce comunque nel 2013, la percentuale dei consumatori che considera gli acquisti per il Natale una “spesa necessaria, ma della quale farebbe volentieri a meno” (sono il 35% nel 2013 contro il 40% del 2012). Il 40% dei toscani considera i regali di Natale una spesa piacevole da affrontare (erano il il 35,8% nel 2012), mentre il 22,8% considera i regali di Natale una spesa del tutto inutile, ma che comunque deve essere affrontata. In sintesi quasi 8 toscani su 10 faranno acquisti nei prossimi giorni. La metà li farà volentieri, mentre l’altra metà considera gli acquisti per i regali di Natale una spesa necessaria quando non una spesa superflua.
Cosa si acquista quest’anno. Tra gli acquisti di Natale quest’anno dovrebbero andare meglio gli articoli duraturi per la casa, l’elettronica, i giocattoli per i bambini ai quali pur in presenza della crisi non si nega l’aspettativa di qualche regalo. Dovrebbe tenere l’abbigliamento (che nello scorso hanno ha avuto una forte contrazione), biancheria intima, calzature, dopo un lungo periodo caratterizzato dal segno negativo.