Prostata ingrossata? Cominciamo a curarla con i semi di Zucca

Se ricordate le puntate precedenti precedenti abbiamo lasciato i nostri “quattro amici al bar..” a disquisire sugli acciacchi dell’età e soprattutto sui problemi che la prostata ingrossata stava dando loro. Li abbiamo informati su cosa era la prostata, su cosa accadeva quando cresceva. Sui problemi che la bicicletta poteva dare e, in ultimo, su cosa mangiare e cosa evitare a tavola.

Ma ora i nostri quattro arzilli vecchietti (in fondo mica tanto avanti con l’età..) si sono messi a disquisire di pasticche e pillole, più o meno celebri, di cui hanno sentito celebrare meraviglie (avete notato che c’è sempre qualcuno tra chi frequentiamo che pensando di sapere un po’ di tutto è sempre pronto a dispensar consigli, in qualunque materia, ma soprattutto in campo medico..).

Cure farmacologiche della ipertrofia prostatica

E allora aiutiamo i nostri “amici al bar” a far chiarezza sulle CURE FARMACOLOGICHE DELLA IPERTROFIA PROSTATICA.

In effetti per la ipertrofia prostatica di lieve o moderata entità (per i casi più gravi siamo talvolta costretti ad intervenire chirurgicamente) esistono diversi tipi di farmaci: vi sono ottimi prodotti chimici, di cui parleremo in una prossima puntata, che fondamentalmente possiamo suddividere in due grande categorie: i farmaci ad azione “ormonale” che hanno azione sulle dimensioni della prostata e i cosiddetti “alfa-litici” che hanno l’obiettivo di tenere ampio il canale dell’uretra altrimenti compresso dalla prostata.

Ma, sorpresa!, in campo urologico prostatico è molto usata e spesso con buoni risultati la FITOTERAPIA (cura con gli estratti delle piante) e di questa oggi parleremo cercando di capire come sia possibile curarsi con i semi di Zucca.

Nei casi di moderata entità la fitoterapia può essere un valido aiuto per tenere sotto controllo il disturbo prostatico, attenuandone i fastidiosi sintomi ed evitando anche che il disturbo progredisca aggravandosi. Ma soprattutto, stante la sostanziale assenza di effetti collaterali di questi prodotti “naturali”, il trattamento fitoterapico sarà da preferire quando, valutata l’entità della patologia, il ricorso al trattamento farmacologico chimico possa apparire non proporzionato ai disturbi o controindicato da situazioni specifiche,.

I principali rimedi fitoterapici per la prostata:

SERENOA REPENS

•SERENOA REPENS è una palma nana che cresce nelle zone meridionali degli Stati Uniti d’America, i cui frutti maturi contengono i principi attivi.

È certamente la pianta più studiata e prescritta dagli addetti ai lavori. Non a caso sono letteralmente decine i prodotti farmaceutici a base di questo vegetale. Solo a titolo di esempio possiamo ricordare tra i tanti: Permixon, Profluss, Novixon, Proxana-Plus, Idiprost, Urotrex, Nutriprost, Forprost, Riduprost, ecc. ecc. ecc. Se il numero non necessariamente è sempre segno di sicurissima efficacia, certo non può essere un caso se sono così tante le case farmaceutiche che la utilizzano.

Il Profluss è un integratore alimentare indicato in caso di carenze nutrizionali che va a influire sull’apparato urinario migliorandone le funzionalità.
Farmaco a base di Serenoa Repens indicato in caso di disturbi alla prostata per riequilibrare il funzionamento dell’apparato urinario.

Anche il Prostamol non è un farmaco, ma un integratore alimentare in grado di prevenire l’ingrossamento della ghiandola prostatica e di ripristinare la sua normale funzionalità. Questo integratore sfrutta le proprietà benefiche di questa pianta officinale ed è utile per aiutare a ridurre i sintomi legati ai primi stadi dell’ipertrofia prostatica benigna (IPB), favorendo quindi il corretto funzionamento della prostata e delle vie urinarie.
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I farmaci a base di Serenoa Repens sono utilizzati per inibire la formazione di testosterone che rappresenta il principale input di replicazione per le cellule prostatiche. Questa inibizione si realizza mediante il blocco dell’attività dell’enzima 5-alfa-reduttasi che converte il diidrotestosterone in testosterone;
Producono effetti antiestrogenici e antiandrogenici econtrastare l’eccessiva proliferazione cellulare del parenchima prostatico;
Inoltre esercitano effetti antiflogistici ed antiedemigene attraverso il blocco della cascata dell’acido arachidonico (la via metabolica con la quale si producono i mediatori dell’infiammazione).

La Serenoa repens è una pianta che si è dimostrata efficace sia per la prevenzione che per la cura dell’ipertrofia prostatica benigna grazie alla presenza nei suoi frutti di composti biologicamente attivi per curare questo disturbo.


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Come agiscono nell’ipertrofia prostatica benigna

Questa patologia aumenta delle dimensioni della ghiandola prostatica che comprime e devia il percorso dell’uretra ostacolando l’espulsione dell’urina. Si parla di ipertrofia, ma sarebbe più corretto parlare di “iperplasia prostatica”.

“Ipertrofia” indica l’aumento del volume delle, mentre “iperplasia” indica l’aumento del numero delle cellule stesse.

I sintomi di questa patologia non sono correlati solo all’aumento delle dimensioni della ghiandola, come molti potrebbero pensare, piuttosto nascono dalla somma di due componenti: una “statica” e una “dinamica”.

La prima è provocata dalle dimensioni dell’organo, la seconda invece tiene conto del tono della muscolatura liscia di tre localizzazioni diverse: collo vescicale, prostata e capsula prostatica.

Questa condizione provoca due tipi di sintomatologia, ostruttiva o irritativa. Quella ostruttiva provoca: difficoltà urinarie, intermittenza del flusso urinario, incompleto svuotamento vescicale e sforzo durante la minzione.

I sintomi dell’ipertrofia prostatica

sintomi di questa patologia sono di natura irritativa: pollachiuria, cioè l’aumento del bisogno di urinare); nicturia, aumento del bisogno di urinare nella notte e bruciore ad urinare.

Se non opportunamente diagnosticati e curati da un medico specializzato, questi disturbi possono provocare infezioni urinarie, formazione di calcoli renali e vescicali, compromissione renale.

L’uso della Serenoa Repens per la cura della iperplasia prostatica inizia, addirittura con gli indigeni precolombiani che usavano la serenoa per curare diverse disfunzioni urologiche ed erettili e atrofie testicolari.

Serenoa Repens controindicazioni

La Serenoa repens ha effetti collaterali di gran lunga inferiori rispetto a qualsiasi analogo medicinale di sintesi, nel trattamento dei problemi della prostata; spesso però può manifestarsi nausea se preso a stomaco vuoto. Potrebbe causare anche dolori addominali e allo stomaco per circa una mezz’ora dopo l’assunzione. Inoltre non sono state individuate interazioni dannose con medicinali di sintesi. Anche se la Serenoa repens viene considerata un’erba sicura, uno dei suoi composti principali è chimicamente simile al colesterolo. Alti livelli di questa sostanza nel sangue possono aumentare la probabilità di infarto in soggetti recidivi. Si consiglia comunque di evitare la somministrazione del composto a donne in gravidanza e in allattamento o a bambini piccoli, in quanto si teorizza la possibilità di interferenze ormonali.

La fitoterapia moderna utilizza I suoi frutti, ricchi in steroli, acidi grassi essenziali, carotenoidi, olii essenziali e polisaccaridi, nella cura delle malattie dell’apparato uro-genitale maschile e nel trattamento della… alopecia (calvizie androginica)! Queste sostanze svolgono un’azione riequilibrante del sistema ormonale maschile, antinfiammatoria e diuretica. Studi effettuati sia in vitro che in vivo, hanno dimostrato un’azione della Serenoa volta a diminuire la trasformazione del testosterone in 5-alfa riduttasi, che è una sostanza – già lo sappiamo – la cui eccessiva produzione può portare all’ipertrofia della ghiandola prostatica.

UVA URSINA

UVA URSINA può essere considerata un antisettico da utilizzare ogni qualvolta vi sia una blanda infiammazione a livello delle vie urinarie, in quanto dotata di un’azione antibatterica, antinfiammatoria, in grado di attenuare lo stimolo continuo della minzione o il dolore in caso di prostatite o cistite.

Tra i vari principi attivi che caratterizzano l’uva ursina, gli eterosidi fenolici determinano l’azione antibatterica, in quanto rilasciano il vidrochinone, sostanza antimicrobica. Quest’ultimo processo è favorito dall’alcalinità delle urine, quindi nel caso di quei batteri che rendono l’ambiente basico come Proteus vulgaris o Klebsiella pneumoniae, l’uso di Uva ursina risulta più che mai appropriato. Contiene inoltre i tannini gallici che proteggono le mucose delle vie urinarie, influenzano l’aderenza dei microbi all’epitelio e hanno qualità astringenti riducendo così le secrezioni prodotte dalle mucose infiammate. Contiene infine i tripteni e il piceoside che esercitano un’azione antinfiammatoria, utilissima nelle infezioni di questo tipo, caratterizzate da forte bruciore.

SEQUOIA GIGANTEA

•SEQUOIA GIGANTEA: il gemmoderivato della sequoia, svolge un’azione energizzante, antidepressiva, stimolante, utile nei soggetti anziani maschili. Viene impiegato in fitoterapia in presenza di inappetenza, affaticamento, ipertrofia prostatica, osteoporosi e depressione senile. Utile anche nei disturbi dell’apparato riproduttivo, nelle malattie dell’apparato urinario, come coadiuvante nella impotenza maschile in quanto regolatore ormonale

POLLINE

•POLLINE: è utilizzato con efficacia nella terapia dell’ipertrofia prostatica e la prostatite. Questa sostanza (commercialmente ha il nome di Deprox) contiene licopene, beta-sisterolo e numerosi flavonoidi che hanno dimostrato un’azione inibente della crescita di tessuto della prostata, in grado di ridurre il dolore, l’infiammazione e il rischio di cancro alla prostata.

SEMI DI ZUCCA

I Semi di zucca vantano una lunga e consolidata tradizione popolare contro i vermi intestinali, l’enuresi notturna dei bambini e per la cura dell’ipertrofia prostatica.

Semi di Zucca cosa contengono

È noto da tempo che i semi di zucca e di zucchina contengono betasteroli strutturalmente simili agli androgeni ed agli estrogeni. Queste sostanze si sono dimostrate utili per abbassare i livelli di colesterolo e migliorare i sintomi dell’ipertrofia prostatica, effetto che sembra legato in parte alla capacità di inibire la conversione del testosterone in diidrotestosterone. Quest’ultima sostanza è un ormone derivato dal testosterone, coinvolto – tra l’altro – nell’iperproliferazione delle cellule prostatiche.

I principali costituenti dei semi di zucca troviamo sali minerali importanti come il ferro, il rame, il magnesio, il manganese, il fosforo e soprattutto zinco, contenuta in una concentrazione particolarmente elevata, tant’è che i semi di zucca rappresentano uno degli alimenti più ricchi di zinco in assoluto.

Inoltre sono ricchi di vitamine del gruppo B, in particolare di niacina e di vitamina E, potente antiossidante. Infine nei semi di zucca sono presenti gli acidi grassi omega-3 ed omega-6, carotenoidi e fitosteroli.

Olio di semi di zucca

I semi di zucca posso essere consumati in molti modi: freschi sia sbucciati che con la buccia, essiccati come quelli che si mangiano nelle feste di paese e attraverso il condimento delle pietanze con l’olio. Attraverso una spremitura a freddo dei semi, si ricava l’olio di semi di zucca, un olio che ha molte caratteristiche nutrizionali in comune con l’olio di soia o di arachidi, ma dalle elevate proprietà fitoterapiche

Semi di Zucca Contrindicazioni

Le controindicazioni e gli effetti collaterali dei semi di zucca sono davvero rare. Si può parlare di piccoli disturbi come disturbi gastrointestinali, mal di stomaco e mal di testa.

ORTICA

ORTICA La radice della pianta che tutti conosciamo e che cresce spontanea in tutto il mondo ha dimostrato la capacità di alleviare i sintomi della ipertrofia prostatica per la sua azione inibente la formazione delle fibrocellule muscolari lisce della prostata; inoltre agisce, con un meccanismo ancora non del tutto chiarito, sullo squilibrio del rapporto androgeni/estrogeni che si osserva nei soggetti con ipertrofia.

Molti prodotti associano le diverse piante di cui abbiamo parlato, realizzando una molteplicità di azioni che, integrandosi e potenziandosi fra loro, produce benefici tali da risultare abbastanza utili in caso di Ipertrofia Prostatica Benigna, senza, e questo è forse uno degli aspetti più importanti, significativi effetti collaterali.

O meglio, in effetti un “effetto collaterale” questi prodotti, in realtà, lo avrebbero: tutti questi prodotti sono a pagamento. Nella stragrande maggioranza, rientrano, infatti, nella categoria degli integratori alimentari ed anche quei pochi che sono considerati “farmaci” sono comunque in “fascia C”, cioè a totale carico dell’acquirente. Una situazione che con i tempi che corrono determina una discreta percentuale di abbandono della terapia da parte del paziente…

Ora che i nostri 4-amici-al-bar cominciano ad avere un’idea un po’ più precisa delle cure per la “loro” prostata, andremo, nella prossima puntata, a spiegar loro qualcosa della terapia chimica, quella cioè comunemente ritenuta “più forte”.

 

luca lunardiniIl DR. Luca Lunardini è Medico-Chirurgo, Specialista Urologo con incarico di Alta Specializzazione in Andrologia, è dirigente medico presso la Unità Operativa di Urologia della A.S.L. 12 Versilia.

Membro della società italiana degli Urologi Ospedalieri e della Società Italana di Andrologia, ha fatto parte della Commissione Oncologica Nazionale del Ministero della Salute ed è stato Presidente della Sezione Provinciale di Lucca della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.

Il Dr. Lunardini è contattabile per qualsivoglia approfondimento via email al seguente indirizzi:[email protected]

 

 

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