CAMAIORE. Avete presente quando avete l’impressione di aver subito un torto, e magari da un ente pubblico? Beh ogni tanto qualcuno va a fondo della questione, e alla fine riesce anche ad ottenere un bel risarcimento.
È successo ad un coltivatore diretto di Camaiore. Qualche anno fa, nel 2010, l’allora amministrazione avvia i lavori per costruire la nuova rotatoria tra via Italica e via Sarzanese, a Capezzano Pianore. Per farlo attua alcuni espropri, e tra questi quello di un piccolo pezzo di terreno agricolo.
Il Comune valuta il terreno 10 mila euro, e con tale somma liquida il contadino. Peccato che non avesse però considerato il fatto che quel piccolo pezzo di terreno era sì agricolo, ma allo stesso tempo era una parte di un più vasto terreno coltivato e ad uso di una azienda agricola. L’uomo quindi contesta all’ente pubblico la valutazione: non hanno preso in considerazione il danno all’azienda. Ma dal Comune non riceve risposte soddisfacenti, e così contatta un avvocato e avvia la causa.
Qualche giorno fa il Tribunale della Corte di Appello di Firenze gli dà finalmente ragione, dopo quattro anni di processi e carte bollate. Il tempo atteso però non è stato vano: il terreno dovrà essere pagato 72 mila euro, ossia al contadino andranno altri 62 mila euro oltre ai 10 mila già previsti in partenza.
L’attuale sindaco, Alessandro Del Dotto, ha portato il ‘caso’ in consiglio comunale. E lancia un monito, ad amministratori e uffici. “Ora sappiamo che quando si valuta un terreno, seppur agricolo, va considerato anche il possibile danno all’azienda o all’impresa. Non basta insomma osservare le carte, bisogna andare in loco e capire su quale zona si sta intervenendo”, dice a VersiliaToday.
Per gli imprevisti 62 mila euro da sborsare il sindaco poi garantisce. “Il cittadino che ha subìto un torto dal Comune sarà elargita la cifra dovuta. Una parte di quei 60 mila euro – spiega Del Dotto – li ricaviamo da un residuo di bilancio proprio sul capitolo della rotatoria. Il resto li ‘pescheremo’ dal bilancio 2014, non possiamo fare diversamente”.
