VIAREGGIO. Nei poemi omerici i personaggi di Agamennone e Ulisse vengono castigati per la loro tracotanza dagli dei. A Viareggio, invece, a punire il sindaco Leonardo Betti sono quelli che gli esponenti del Pd a lui più vicini non esiterebbero a definire “giudei”. Coloro che avrebbero tradito il centrosinistra. Ovvero gli esponenti di Sel e i due dissidenti del Pd Sandra Mei e David Zappelli.

Leonardo Betti, sindaco di Viareggio decaduto dopo le dimissioni protocollate in municipio da 13 consiglieri comunali, indica nel partito dei vendoliani e nei due colleghi di partito i responsabili del commissariamento di Viareggio: “Negli ultimi tempi Sel ha continuamente alzato l’asticella. Sono venuto incontro alle loro richieste, ho azzerato la giunta e i vertici delle partecipate e mi sono dimesso, ma per loro erano state delle decisioni tardive. Quanto a Zappelli e Mei, hanno motivato in maniera assurda le loro dimissioni: il primo mi ha rinfacciato la chiusura di Via Fratti alle biciclette e la nomina di Giovanni Giannerini quale liquidatore della Viareggio Porto che, di fatto, c’è stata solo per tre ore; la seconda ha osservato che se è stata commissariata la Fondazione Carnevale si poteva fare altrettanto con l’amministrazione comunale. Ma non sono la stessa cosa”.

Betti ripercorre le tappe che hanno portato alla sua caduta: “Ieri avevo ritirato le mie dimissioni, inviando peraltro una comunicazione al presidente del consiglio comunale. L’ho fatto per senso di responsabilità: ho un mandato dei cittadini da onorare, c’erano delle indagini da condurre dopo la relazione del Mef per individuare i responsabili del dissesto del Comune, accertato solo grazie a un’operazione di trasparenza.

Foto Vt
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“Avevo fatto una verifica di ricompattazione della maggioranza, alcune forze politiche di opposizione avevano dichiarato di collaborare e di votare di volta in volta atti e delibere in consiglio comunale. Avevo invitato Vannucchi a convocare dei consigli comunali su temi di particolare urgenza. Avrei messo all’ordine del giorno le mozioni sui contratti di servizio con Mo.Ver. e Sea e indetto un consiglio comunale aperto sul frazionamento di Polo Nautico, venendo incontro alle richieste di Fiom e Cgil. Avevo persino trovato personalità della società civile disposte a mettersi in gioco per la città. Ma questi problemi, evidentemente, non sono stati ritenuti interessanti dai consiglieri dimissionari: hanno prevalso i personalismi, le antipatie. Devono sentirsi responsabili dell’interruzione dell’azione politica”.

Personalismi che hanno interessato “i partiti, tra cui il Pd”: il riferimento è proprio a Mei e Zappelli. “Lo scorso 2 ottobre, prima del consiglio comunale sulla dichiarazione di dissesto, mi hanno obbligato a dimettermi: se non l’avessi fatto non avrebbero votato la delibera. Loro, in compenso, si erano impegnati ad accettare le nuove linee programmatiche, da integrare e ampliare, e a farmi ritirare le dimissioni entro il ventesimo giorno. E invece ieri sera ho scoperto che il 2 ottobre avevano già firmato le loro dimissioni”.

Mei ha dichiarato che avrebbe appoggiato Betti solo se Sel fosse rientrata in maggioranza: “Non è vero, è assolutamente falso. Perché avevano posto questa condizione? Loro fanno parte del Pd. Nelle assemblee di partito non hanno mai detto nulla. E se non erano d’accordo potevano confluire nel gruppo misto”.

Betti richiama alla memoria l’estate di due anni fa quando, nelle vesti di consigliere comunale, rassegnò le dimissioni assieme ad altri 15 colleghi provocando la fine della giunta Lunardini: “Io fui tra gli ultimi a firmare, in realtà, anche perché non ero completamente d’accordo. Però, per senso di responsabilità, andai nella direzione voluta dal mio partito”. Un atteggiamento, questo, che sperava di rivedere nei dissidenti del Pd: “Quando gli occupanti abusivi delle case popolari furono sfrattati il municipio fu assediato. Sono stato minacciato, ho girato sotto scorta: questi 15 mesi non sono stati una giacchettata. Ci voleva collaborazione. E invece sono stato attaccato e basta”.

Sull’immediato futuro, poi, Betti conferma che potrebbe ricandidarsi: “Non so, vediamo. Io non ho rimpianti. E mi sento con la coscienza a posto”.

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ultimo aggiornamento: 18-10-2014


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