VIAREGGIO. “La città di Viareggio deve affrontare sfide drammatiche che riguardano il futuro dei servizi, del patrimonio pubblico, dei lavoratori delle società partecipate e più in generale dei cittadini. Pensiamo alle centinaia di famiglie che vivono nelle residenze di proprietà della patrimonio o delle migliaia di cittadini che fanno sport e che non sanno quale sarà il futuro degli impianti”. A parlare è Luca Poletti, capogruppo consiliare del Pd.
“In questo contesto ci vorrebbero istituzioni forti che lavorano, agendo anche su posizioni diverse, con un unico obiettivo: operare per l’interesse comune. Trovo sbagliata la scelta del sindaco di comunicare che non parteciperà più alle riunioni dei capigruppo, trincerandosi in una sorta di Aventino perché offeso, a suo dire, dalle dichiarazioni fatte da alcuni consiglieri comunali.
“La gestione della massima assise cittadina, il consiglio comunale, non può essere fatta in questo modo. Solo ieri abbiamo assunto decisioni all’unanimità nella conferenza dei capigruppo, su ordine del giorno e date relative alla prossima seduta del consiglio e, circa un’ora dopo, ci è giunta la notizia che quelle decisioni non erano più valide perché il sindaco – che non aveva partecipato alla riunione dando mandato ad un assessore – aveva deciso di disfare tutto. Personalmente ieri ho scelto di non fare alcuna polemica, nella speranza che il sindaco sarebbe venuto a chiarire le cose durante la conferenza di questa mattina. Al contrario non si è presentato, ha fatto ‘di tutta un’erba un fascio’ rispetto alle opposizioni e il suo atteggiamento ha evidenziato anche mancanza di nervi saldi.
“Di tutto ciò ne risente sicuramente anche la figura della presidente del consiglio che rischia di veder incrinato quel ruolo di super parte a cui lei dice di tenere. In questa situazione anche il consiglio comunale di incontro con il prefetto del 28 settembre rischia di trasformarsi in una brutta immagine per la città.
“Il sindaco e la maggioranza sono chiamati a gesti concreti di rispetto delle regole perché, specie nel contesto di difficoltà della città, credo si debba governare con il coinvolgimento delle opposizioni e non contro le opposizioni. Il Pd è pronto a fare la propria parte: basta che qualcuno lo consenta”.
