VIAREGGIO. “Un anno fa – il 2 ottobre 2014 – il consiglio comunale di Viareggio votò la dichiarazione dello stato di dissesto“. Lo ricorda Massimiliano Baldini, oggi come allora capogruppo consiliare del Movimento dei Cittadini.

“Fu una storia strana: la minoranza presente in consiglio non partecipò al voto e nelle file della maggioranza non erano pochi quelli che non condividevano la scelta. Chi votò il dissesto, a mio personale avviso, lo fece più per motivazioni legate agli equilibri politici del momento che per una reale convinzione che quella strada fosse giusta contabilmente. Fu l’estremo tentativo di salvare una giunta che poi, al contrario, fu tradita dai suoi – ripeto dai suoi – fino in fondo.

“Oggi, a distanza di un anno e malgrado una normativa che prevederebbe regole rigide, siamo ancora in alto mare.
Troppo tempo, troppo tempo davvero perché i viareggini ed i torrelaghesi sappiano quanti debiti sono stati fatti da chi ha amministrato la città in questi venti anni. C’è una evidente resistenza – non sono io a dirlo ma scaturisce con facilità dai rilievi del Ministero – nel conteggiare definitivamente la massa passiva del Comune.

“E’ inaccettabile. E’ inverosimile che dopo un anno, malgrado Corte dei Conti, Mef, Organismo Straordinario di Liquidazione, Ministero degli Interni, non sia dato sapere a quanto ammonta il buco del Comune di Viareggio. Del resto che vi siano le ‘sabbie mobili’ l’hanno detto e ripetutamente anche i Revisori dei Conti che, malgrado il loro ottimo lavoro, si sono dovuti scontrare con mille problemi di natura diversa.

MASSIMILIANO BALDINI“Ed anche l’amministrazione Del Ghingaro ci ha messo subito del suo: smantellare l’ufficio ragioneria che aveva svolto un ottimo lavoro a mezzo di professionalità serie e competenti è stato un errore grossolano ed imperdonabile. Una situazione che ha costretto l’Organismo a chiedere la proroga ma che ha determinato anche un richiamo affinchè tali compiti siano portati in fondo con celerità ed efficacia.

“Sotto questo profilo, premesso il massimo rispetto per l’organismo e per le sue competenze, credo però sarebbe stato più utile un rapporto di maggiore collaborazione come anche il sottoscritto ha cercato di intavolare senza successo.

“A questo punto però è necessario cambiare marcia: è passato un anno e i cittadini vogliono sapere per filo e per segno quale sia l’entità del dissesto del loro Comune. Ed aggiungo, vogliono sapere anche di chi sono le colpe”.

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ultimo aggiornamento: 01-10-2015


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