FIRENZE. “La Regione affianchi il provveditorato agli studi in una indagine conoscitiva su quanto accaduto alla scuola elementare Gasparini di Camaiore dove a un bambino, riferiscono le cronache locali, è stato chiesto in maniera assertiva di togliere dal collo la catenina con la medaglietta del crocifisso”.

A chiedere l’intervento dell’organo di governo regionale è il Capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai, autore di un’interrogazione specifica sul caso che ha coinvolto un minore in una scuola pubblica.

«Lo scorso 20 novembre – scrive Mugnai nel suo atto riassumendo i contorni della vicenda – nella scuola elementare Gasparini di Camaiore durante la lezione di matematica un bimbo sarebbe stato invitato dall’insegnante a togliersi la collanina con il crocefisso che portava al collo. In seguito a questo fatto i genitori del bambino hanno scritto una lettera al provveditore agli studi, al Sindaco e alla direttrice dell’istituto scolastico». A quanto si apprende, prosegue il capogruppo e coordinatore regionale di Forza Italia, «con la sua insistenza la maestra ha messo in imbarazzo il bimbo davanti a tutta la scolaresca, continuando ripetutamente a chiedere come mai lo avesse al collo e se ne conoscesse il significato, facendo chiaramente capire che non era corretto portare tale simbolo a scuola e obbligandolo a riporlo in cartella. Il bambino ad oggi, essendo rimasto comprensibilmente scioccato, non vuole più andare in quell’istituto dicendo che la maestra è cattiva e che non gli vuole bene. La famiglia ha preso provvedimenti per tutelare la salute del bambino contattando uno   psicoterapeuta infantile ed ha già fatto cambiare scuola al bambino. La preside avrebbe chiamato i genitori del bambino per cercare di far rientrare l’episodio che però non sembra essere un caso isolato».

Adesso sta alla Regione valutare quello che Mugnai definisce un «fatto grave ai danni di un minore ed avvenuto in una scuola pubblica della Toscana» per decidere se «intende intervenire con un’indagine conoscitiva su quanto accaduto insieme al Provveditore agli studi territorialmente competente».

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