“La piscina comunale di Viareggio ha chiuso. Il dissesto si presenta in tutta la sua crudezza e spazza via quelle che erano le certezze, le abitudini, i diritti acquisiti”. Questo il commento di Rifondazione Comunista, nella persona del segretario della federazione versiliese Jan Vecoli, sui sigilli apposti alla piscina stamane.

“Si abbatte come una scure, frutto di anni e anni di politiche scellerate, di sprechi e di mancanza di controllo, di assunzioni clientelari a tappeto, di società fatte a scatola cinese per sistemare amici e politici trombati, a fare i presidenti e i consiglieri di amministrazione. Anni di debiti presentano il conto, tutto insieme, quando il comune non può più pagare le bollette, quando il tribunale mette i sigilli, prepara l’asta, prepara il recupero di debiti non pagati.

“Il Comune di Viareggio è in dissesto: in italiano vuol dire che è economicamente fallito. Si sapeva già da un po’ ma oggi se ne vedono gli effetti veri.

“Chiude la piscina, il Principe di Piemonte quest’estate sarà spiaggia libera, chiuso lo stabilimento balneare, chiuse le sale congressi, il bar, i locali che tante iniziative hanno ospitato. La situazione debitoria è tale che poche sono le vie di uscita, tentare affidamenti temporanei, cercare qualcuno che paghi le bollette.

jan vecoli“Chiedere e tentare un canale di credito con lo stato, perché non vengano interrotti i servizi ai cittadini, chiedere e tentare che la senatrice Granaiola si attivi presso il Coni, chiedere e tentare, questo è quello che si chiede di fare all’amministrazione in carica.

“Poco importa al tribunale fallimentare che gestisce i beni della Viareggio patrimonio se domani non ci sarà il corso di nuoto, se dopodomani non ci sarà l’allenamento della squadra di pallanuoto. La dura legge del debito non pagato degli interessi, delle logiche – mi sia permesso – capitalistiche non ha nessuna pietà, segue le regole della legge fallimentare, chiude, mette all’asta, fa finire il servizio.

“Fin da quando la giunta Betti ha issato bandiera bianca e ha annunciato il dissesto abbiamo fatto presente quello a cui si andava incontro, ma nessuno sembrava crederci, nessuno sembrava conscio di quello che sarebbe successo. Il tempo del risanamento è un tempo duro, fatto di sacrifici. I primi che ci rimettono sono i più in difficoltà come sempre succede, chi non può permettersi di affrontare spese extra, chi non può permettersi di pagarsi la piscina privata.

“La soluzione oggi è molto difficile da trovare, in una città dove le concessioni non sono state pagate, dove gli affitti non sono stati pagati, dove le tasse non sono state pagate, per anni e anni, senza che nessuno le andasse a riprendere. Speriamo che si riesca, d’accordo il tribunale e la corte dei conti, a fare un affidamento temporaneo, a trovare un po’ di soldi per fermare questa distruzione del tessuto sociale, sportivo, culturale, economico della città.

“Che si tenti la strada dell’azionariato popolare, che la città di Viareggio la aiuti lo Stato, la Regione, l’Europa e non so chi altro. Altrimenti saranno aste, svendite di beni pubblici, perdita di patrimonio. Di tutti”.

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ultimo aggiornamento: 05-04-2016


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