«Su iniziativa di un consigliere, il CdA del Pucciniano della gestione Mazza a cavallo tra il 2014 e il 2015 aveva effettuato i conteggi relativi agli anatocismi bancari con un risultato importante: circa 710mila euro da avere da due banche, una manna per le finanze della Fondazione, una bella eredità per la gestione Veronesi. Peccato però che il presidente attuale, probabilmente preso dalla competizione elettorale di Milano dove è dato come candidato nella lista civica in appoggio a Sala, e il suo CdA sembrino immobili quando le banche invece risulterebbero voler traslare e chiudere la questione». Lo scrive in una nota Alberto Pardini, esponente torrelaghese di Fratelli d’Italia.

«Questa ennesima dimostrazione di superficialità, sempre che non si tratti di un immobilismo voluto, palesa ulteriormente quella che è l’inconsistenza dell’attuale gestione del Festival, guidata da un Presidente che oggi invece di lavorare alla stagione lirica che verrà, pensa a candidarsi a Milano. Come se la sua nomina a Viareggio fosse stata solo un parcheggio in attesa di qualcosa di meglio, e magari sia il materasso qualcosa le cose andassero male in Lombardia».

«Dopo i tantissimi imbarazzi a cui ha sottoposto la Fondazione in nemmeno un anno di Presidenza, tra cui alcune cause di lavoro perse con artisti e registi defenestrati, gli echi delle sue ‘prodezze’ a Pompei e Taormina, assunzioni opinabili, gaffes nazionali, relazioni commissionate e mai acquisite, e molto altro, ora nella millantata ottica della spending review arriva il colpo basso ai lavoratori stagionali con l’avvio di bandi per reperirne di nuovi a minor costo. Però intanto c’è un tesoretto da 700mila euro lasciato lì»

«Avviare i bandi ora significa condannare molti lavoratori a stare a casa visto che in tutta Italia i giochi per le stagioni liriche sono già fatti, non solo, l’avvio di questa operazione tenendo all’oscuro gli stessi lavoratori e i sindacati dà adito a pensare che ci sia o incompetenza o malafede, quasi come se fosse una punizione per la vicinanza loro all’ex presidentessa Mazza. Il rispetto, ricordo, si guadagna sul campo, non si compra o si impone.»

«Infine il tentativo di riportare all’esterno la gestione del bar del teatro dopo che la Fondazione era riuscita con molta fatica a recuperarlo è un altro atto di questa Fondazione incomprensibile in ottica razionale, e chissà che non ci siano sorprese al momento dell’assegnazione. Crediamo quindi che la situazione necessiti di un intervento forte del vicesindaco Rossella Martina che detiene la delega alla cultura: i bandi devono essere ritirati senza se e senza ma, il CdA unitamente al Direttore e al Presidente devono attivarsi per recuperare il credito, e Veronesi deve decidere ora: se vuole candidarsi a Milano si dimetta dal Pucciniano».

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ultimo aggiornamento: 13-04-2016


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