“Intendiamo esprimere una chiara solidarietà a chi in queste ore si è visto recapitare a casa un decreto penale di condanna per ‘radunata sediziosa’, tra cui tre dirigenti di Rifondazione della Versilia”. Lo scrive Jan Vecoli, segretario della federazione versiliese di Rifondazione Comunista.

“Questo è stato il provvedimento di repressione per aver partecipato alla manifestazione contro Salvini durante la campagna elettorale della primavera 2015, un atto a nostro avviso intimidatorio al quale si opporranno con ricorso i compagni interessati.

“Del resto è stato contestato il fatto di aver sventolato uno striscione con scritto Antifascisti Sempre e di aver diffuso volantini mentre chi era sul palco parlava di ruspe per sgombrare la gente, parlava di barconi da affondare e fomentava l’odio.

“Questi decreti penali di condanna, emessi senza processo e senza confronto alcuno, sono rischiosi anche perché limitano clamorosamente la libertà di opinione e movimento, visto che il decreto è stato emesso anche contro chi si trovava semplicemente a partecipare alla manifestazione senza aver realmente fatto nulla di male se non esprimere pubblicamente la propria contrarietà a ciò che dal palco veniva detto.

“E’ una questione politica di primaria importanza quella di sostenere chi esprime il dissenso, per questo i legali del Partito in queste ore si stanno già muovendo per opporsi a questi decreti che riteniamo completamente inopportuni”.

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“I reati per cui siamo condannati puzzano palesemente di regime”

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