“I contributi destinati alla morosità incolpevole sono una misura per arginare gli sfratti ma non risolvono il problema dell’abitare”. Lo sostiene Isaliana Lazzerini del coordinamento viareggino del Pci.

“A Viareggio gli sfratti sono elevati per diverse cause una tra tutte quella degli affitti molto alti e spesso non registrasti. Nel 2014 a Viareggio sono stati assegnati 37.963,73 Euro del fondo regionale e nel 2015 del fondo nazionale il 1° contributo è stato di 53.069,45 euro al quale si è aggiunto un ulteriore stanziamento di 37.735,87 euro per un totale di 90.805.33 euro. Gli sfratti nonostante queste risorse non sono diminuiti perché il proprietario di casa non è obbligato ad accettare la proposta, che può arrivare fino ad un massimo di 8.000 euro, perché poi dovrebbe rinnovare il contratto di affitto con il canone concordato. Questo significa che il proprietario di abitazioni preferisce interrompere il rapporto di locazione con l’inquilino moroso piuttosto che accettare quel contributo ed affittare, dopo aver ottenuto lo sfratto, ad un nuovo inquilino più sicuro nei pagamenti.Le risorse non utilizzate vengono poi ripartite tra gli altri comuni della provincia di Lucca.

“E’ di ora la delibera del Lode che assegna a Viareggio per la morosità incolpevole oltre 120.000 euro, ma diminuisce l’assegnazione di risorse per il contributo in conto affitto previsto dalla L.R. 431 del 98. Questo istituto se rimpinguato sarebbe stato più efficace perché aiuterebbe l’inquilino a pagare mensilmente l’affitto e non ritrovarsi ad essere moroso.

“Nel 2014 le risorse del fondo regionale sono state di 220 euro mensili per 213 richiedenti aventi diritto, sicuramente insufficienti se gli affitti sono esosi, ma vanno all’inquilino e non al proprietario. Nel 2015 sono state di 87.000 euro con un massimo di 500 euro annui per ciascun richiedente. Per il 2016 non è ancora arrivato niente.

“Da qui si capisce che i due stanziamenti, quello della morosità incolpevole e quello del contributo in conto affitto fanno parte della stessa “coperta” la quale andrebbe sicuramente “ritessuta” se si vuole fronteggiare gli sfratti, oltre a dover mettere in atto altre e ben più incisive misure tra le quali quella della ristrutturazione delle case popolari per poterle assegnare agli aventi diritto e la diminuzione dei canoni di affitto che dovrebbero appartenere alla tipologia dell’equo canone.

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ultimo aggiornamento: 24-09-2016


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