Dopo l’attacco del consigliere regionale Elisa Montemagni anche il sindaco di Viareggio Giorgio del Ghingaro rincara la dose sull’utilizzo del peracetico. «Siamo oltre la metà di luglio, sono stati spesi più della metà dei fondi messi a disposizione della Regione – Come? Quando? Chi lo sa… Il dettaglio ancora non ce l’hanno comunicato.

Un milione di euro buttato a mare, è proprio il caso di dirlo: soldi pubblici sperperati come nulla fosse.
Da mesi abbiamo detto che il Comune limitrofo doveva fare un passo indietro sull’accordo di balneazione: da mesi lo stesso Comune limitrofo va, invece, rivendicando il suo ruolo, prima definendosi “capofila” poi, dopo l’intervento della Regione, “attuatore”.

E adesso che inizia ad essere chiaro, anzi adesso «che si può dire», che il peracetico non solo è inutile, ma potrebbe essere nocivo, adesso che non è più in pericolo la posta in gioco (quella che interessava davvero, e non parlo del turismo, non la balneazione), adesso… come un bambino capriccioso, il sindaco del Comune limitrofo corre in ritirata: «non siamo noi l’Ente di controllo, ogni Comune deve essere Ente attuatore».
In sostanza: «Finitelo voi questo casino che ho iniziato: io non ne sono capace».
Eppure una capacità c’è stata: quella di saper perdere tempo.
Tempo perso per un progetto che doveva essere la panacea di tutti i mali ma che il Comune limitrofo non è riuscito a portare in fondo.
Tempo buttato in un piano B, l’Acido Peracetico, improvvisamente diventato la migliore scelta, per altro l’unica rimasta.

Tempo sprecato per la sperimentazione, partita in ritardo perché nel frattempo eravamo ormai a primavera inoltrata, e per avere i risultati, come sappiamo, tutt’altro che positivi. Ma la campagna elettorale era in corso e tutto quello che veniva detto, invece che essere preso come una comunicazione tra sindaci, veniva considerato un attacco al ‘candidato’ Del Dotto.
Ancora tempo prezioso che scorreva via nell’attesa delle elezioni. Tempo che non poteva essere sporcato dai colibatteri che incombevano sul nostro mare.
Vorrei, adesso che, spero, non c’è più spazio per i fraintendimenti, chiarire che il peracetico non è un nostro progetto, che non abbiamo deciso noi come buttare i soldi, che l’unica strada per avere acque pulite è fare fognature e non avere scarichi abusivi.

Se quei soldi fossero stati spesi in altro modo, forse adesso non saremmo qui ancora a fare il conto della serva con un occhio agli spiccioli rimasti nel portafogli e l’altro al cielo, nella speranza che il bel tempo, (ancora il tempo!), garantisca ciò che invece avrebbe dovuto garantire chi di questa sperimentazione era convinto sostenitore.
Vorrei che Del Dotto avesse ben chiaro, e mi pare che non ce l’abbia, che la nostra città vive in gran parte di turismo. Che questo turismo si fonda e si nutre soprattutto del mare, che al nostro mare ci teniamo, che la sicurezza per un sindaco deve essere la priorità.
Peccato che in questi mesi c’abbia ascoltato non da sindaco quale era, ma solo da candidato.
Non è bello sottolinearlo ma … noi l’avevamo detto».

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ultimo aggiornamento: 18-07-2017


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