Mancano tre mesi al Giorno della memoria 2018 e in Toscana iniziano i corsi di aggiornamento per gli insegnanti delle scuole superiori. Partono domani, 24 ottobre – a Firenze, Livorno, Siena e e Viareggio – e si parlerà di discriminazione e persecuzione nell’ottantesimo delle leggi antisemite che il 5 settembre 1938 furono firmate proprio in Toscana, alla villa del Gombo nella Tenuta di San Rossore a Pisa.

“L’ottantesimo delle leggi razziali è un’occasione importante per approfondire le lezioni della storia – commenta la vice presidente ed assessore alla cultura della Toscana, Monica Barni – In un momento storico come quello odierno, in cui rifioriscono razzismi e intolleranze, è davvero essenziale che le giovani generazioni possano riflettere e mettere in relazione il passato con il presente. E per farlo è importante fornire strumenti e momenti di approfondimento anche agli insegnanti, da mettere poi a frutto nelle lezioni ed attività in classe”. Tra l’altro nel 2018 ricorrerà anche il settantesimo dall’entrata in vigore della Costituzione e della Dichiarazione universale dei diritti umani, oltre ad essere l’ottantesimo pure della conferenza di Evian voluta dal presidente Roosevelt e dalla Società delle nazioni. E’ lì, nella località termale francese, che nacque il diritto dei rifugiati, ma la conferenza si chiuse con un nulla di fatto, senza alcun accordo sulle quote e un tutti a casa, rimpatriati: anche gli ebrei che già scappavano dalla Germania.

I corsi sono organizzati dalla Fondazione del Museo della deportazione e resistenza di Prato e dall’Istituto storico toscano della resistenza e dell’età contemporanea, con il contributo della Regione Toscana e con il coinvolgimento della rete regionale degli Istituti storici della Resistenza.

Le lezioni, riconosciute dal Ministero dell’istruzione, saranno articolate in tre incontri per sede (e dunque dodici appuntamenti in tutto); e se le leggi antisemite saranno il cuore degli incontri sarà affrontato anche il primo e il dopo, ovvero la legislazione coloniale del 1937 e stereotipi e discriminazioni che sono sopravvissute anche dopo l’entrata in vigore della Costituzione repubblicana fino ai rigurgiti xenofobi del presente.

In cattedra ci saranno i maggiori studiosi del settore ed esperti di didattica; e duecentocinquanta – in forte crescita, a dimostrazione del bisogno che c’è di parlare a scuola della storia contemporanea – sono i docenti-allievi che prenderanno parte alle giornate di studio.

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ultimo aggiornamento: 24-10-2017


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