“Abbiamo toccato le stelle” [Recensione]

“non ci servono personaggi da fumetto o da serie televisiva, creature baciate da doni sovrannaturali. Abbiamo bisogno di esseri umani nella loro interezza, nella loro fragilità e complessità. Persone capaci di compiere imprese straordinarie ma al prezzo di sudore, fatica, determinazione. Forse non saremmo in grado di eguagliargli ma potremmo lasciarci ispirare dalle loro esempio”

L’amore per lo sport e per i diritti sono i binari lungo cui Riccardo Gazzaniga propone le storie raccolte nel libro “Abbiamo toccato le stelle” (Rizzoli, 2018).

Sono storie che raccontano le vicende e le vicissitudini di numerosi sportivi per cui le medaglie, le gare, gli allenamenti sono stati strumento di emancipazione e liberazione.

Liberazione da cosa? In alcuni casi da situazioni politiche e sociali restringenti, in altri liberazione dai limiti oggettivi determinati dalle circostanze.

“Le imprese sportive di Alex e di atleti come lui stanno rapidamente cambiando la percezione della disabilità, che, rispetto al passato, viene vista molto di più come una condizione che come limite”(Storia di A. Zanardi)

E’ così che durante questo viaggio letterario e ben narrato incontriamo per esempio la tenacia di Zanardi, il coraggio di Peter Norman e di Martina Navratilova, la vitalità di Yushra Mardini, la generosità di Bartali.

Sono storie vere, sapientemente raccontate da Gazzaniga con un linguaggio fluido e capace di prendere per mano il grande pubblico e coinvolgerlo nelle storie di sport che sono anche, e soprattutto, storie per un’umanità migliore. La capacità di Gazzaniga è quella di proporre una galleria di personaggi importanti dello sport, facendo emergere appunto l’umanità dei protagonisti, un’umanità capace di stimolare la riflessione e l’azione verso atteggiamenti responsabili e socialmente etici.

“Ciò di cui abbiamo bisogno è di crede in noi stesse, e andare avanti, passo dopo passo” (Storia di K. Switzer)

Ciò che accomuna i grandi personaggi raccontati è la volontà di andare oltre ai limiti, propri o esterni, per uno scopo maggiore, al di là dello sport.

I contesti storici come ad esempio le leggi razziali, il blocco dei paesi comunisti, l’America razzista e sessista, sono illustrati molto bene: Gazzaniga inquadra le vicende mantenendo alto l’interesse e con una forma adatta anche ai lettori più giovani.

Riscoprire lo sport come strumento di riscatto e messa in gioco dei diritti fondamentali da tutelare è ciò che il romanzo riesce a fare. Venti storie in cui il coraggio di lottare che emerge può essere di esempio per la quotidianità oltre lo sport. Coraggio che l’autore rivela anche nella scelta di dare il nome giusto alle cose: Gazzaniga non esita a raccontare guerre, discriminazioni, conflitti con parole precise e uno stile asciutto. Nei suoi racconti, che attraversano più di un secolo di storia, si scova un modo prioritario di essere cittadini: responsabilità e rispetto dei valori morali principali, senza dimenticare l’importanza dell’altro, delle relazioni, del confronto da cui, spesso, come accade in certe storie, nascono amicizie profonde e esemplari.

Un libro scritto per ragazzi, con un linguaggio accessibile, convincente e denso, che si presenta come ottimo strumento sia per la lettura individuale che come strumento didattico, capace anche di affascinare e coinvolgere il pubblico dei più grandi, rispolverando quel comportamento autenticamente sportivo che fa la differenza anche fuori dai campi da gioco.

Le illustrazioni sono a cura di Piero Macola.

“Se non prendi una medaglia, non significa che non vali niente. E poi a che servono le medaglie? A raccogliere polvere? Io dico ai miei pattinatori: cercate di essere felici, quando pattinate. Se avete fatto del vostro meglio allora avete fatto bene” (Storia di S. Bonaly)

L’autore

Riccardo Gazzaniga (Genova, 1976) è appassionato di sport e ha pubblicato “A viso coperto”(Einaudi, 2013) con cui ha vinto il Premio Calvino e “Non devi dirlo a nessuno” (Einaudi, 2016). Il racconto su Peter Norman, incluso nella raccolta, messo on line è stato tradotto in più di dieci lingue e apprezzato da milioni di lettori.