C”hi suo malgrado ha dovuto rivolgersi al servizio sanitario dell’Ospedale Unico della Versilia, come quest’oggi la sottoscritta -sono le parole della Consigliera leghista Maria Pacchini- al di la della professionalità e umanità dello staff di chirurgia che ha operato garantendo le prestazioni in un giorno di sciopero (nel merito del quale non entriamo) è rimasto sicuramente basito  arrivando nell’atrio, davanti alla vista di pozzanghere di acqua piovana gocciolanti dal soffitto -o meglio, dal reticolato “stile futuribile” che riveste l’atrio nella sua interezza – e di secchi di plastica verde piazzati in svariati punti  per cercare di raccoglierla. Lo stillicidio rilevato, che avviene certo in una giornata di forti piogge, ma che pare ricorrente con queste determinate condizioni atmosferiche ormai da tempo, può determinare pericolosità in prossimità soprattutto di macchinari elettrici di elevazione, come la scala mobile,interessata dalla presenza  di una pozzanghera, proprio sulla piastra metallica che separa la salita dalla discesa.  A questo punto, viene quindi da chiedersi perchè invece di “secchi e stracci ” o di caprette che segnalano il “pavimento bagnato”, non si procede alle riparazioni necessarie, anzi indispensabili per “tappare le falle”? Il Presidente Rossi, all’epoca dell’inaugurazione di questo “gioiello”costato circa 100 milioni di euro, Assessore regionale al diritto alla salute e la dirigenza dell’ASL, che ne pensano? Noi pensiamo che sia ora di intervenire anche su questo- affermano i Consiglieri Pacchini, Trinchese e Baldini- e di sicuro chiederemo alla nostra rappresentante in Regione  Elisa Montemagni, di farne oggetto d’interrogazione.
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