“Ieri c’è stato il concerto, anzi il beach party di Jovanotti perché in effetti è stata una festa sulla spiaggia dalla mattina alla sera e a mezzanotte tutti a casa felici e un’ora dopo la spiaggia era già pulita. Un successo. Vorrei aggiungere enorme e storico (quando mai si era visto un evento così a Viareggio?), ma non lo faccio perché amo la moderazione”.

Lo scrive il consigliere Davide Zappelli

“Un successo però devo dirlo, perché amo anche la verità. Eppure durante il consiglio comunale del giorno prima qualcuno ha detto che Viareggio è una città morta. Proprio così. No, Viareggio è una città forse ancora timida dopo i fatti del dissesto, ma che crede in se stessa, come ha dimostrato ieri: nessuna coda di macchine (tutti a piedi e in bici), i parcheggi scambiatori e le navette hanno funzionato benissimo, non ho visto in tre volte che sono andato al moletto (la prima al mattino in spiaggia anche se non avevo più l’ombrellone, poi quando sono uscito dall’ufficio e poi dopo cena) una scena che andasse oltre le righe, tutti educati (anche troppo), tutti ‘ammodino’ neanche un ragazzo (forse giusto uno) con una birra in mano. Viareggio crede in se stessa: i viareggini tutti contenti (forse uno -giusto uno- che si lamentava di non poter andare alla spiaggia libera, come se alla fine del vialone non ci fosse), gli imprenditori del vialone un po’ scettici, ma anche il balneare che ha parlato in tv ha avuto belle parole, così i ristoratori (forse uno ha detto che in darsena non avrebbero lavorato come gli altri giorni, ma giusto uno). Poi c’è chi dice che la città è morta: non è morta, è ancora un po’ timida e, per vincere la timidezza, deve scegliere. È come se fosse ancora una volta a un bivio: credere a chi dice che è morta oppure scommettere su se stessa accogliendo con ottimismo la nuova mostra della nautica, il nuovo regolamento urbanistico (vecchio di 20 anni il precedente) che ci consentirà di mettere mano anche al nuovo mercato del piazzone, il nuovo Varignano, il nuovo porto pubblico (chi lo ha fatto fallire è tra quelli che dicono che la città è morta) ricomprato da questa amministrazione, i nuovi lavori pubblici (la terrazza in primis e chi si lamenta è tra quelli che l’hanno distrutta interrando le fontane, consentendo ai fornitori di scorrazzare con i furgoni e le macchine sul travertino) e poi la cultura: venerdì inizia la Tosca, il Premio Repaci quest’anno chiamerà a se’ nomi tra i più importanti della cultura nazionale e vedrà come presentatore Walter Veltroni, appassionato tra l’altro di cinema (nessuno ha mai pensato che la nostra è una tra le città di provincia in cui si siano girati più film?). Viareggio è a un bivio: guardare al passato pensando che è una città morta, oppure guardare al futuro accogliendo i cambiamenti e le novità, lo so è più faticoso ma è anche più entusiasmante e ci vuole un po’ più di coraggio. La scelta allora è facile: se si vuole guardare al passato (quello recente perché il remoto è glorioso) basta leggere sui social e su internet chi si è espresso contro questi nuovi eventi, non solo direttamente come hanno fatto in tanti pensando di generare paure e timori di catastrofi (sono i politici delle paure), ma anche chi lo ha fatto velatamente perché, furbo, magari pensava che il concerto sarebbe stato un successo (come infatti è stato). Ecco se vogliamo tornare al recente passato del dissesto basta leggere questi commenti e il prossimo anno votare loro (io non sarò con voi), altrimenti basta guardare i fatti (cioè non leggere le parole, anzi le bugie) e rinnovare fiducia a chi in questi anni ha posto in essere tutto ciò che ho elencato (dimenticando tante altre cose), e allora grazie sindaco e giunta e grazie consiglieri di maggioranza che ancora mi danno la fiducia, insieme ad altri, di essere il loro capogruppo. Grazie Jovanotti perché ci hai ricordato la tua infanzia a Viareggio e mi hai fatto ricordare tutte le volte che ti ho visto a Cortona a volte sfrecciando per quelle stradine del Poggio sulla tua moto. Grazie Jovanotti perché hai ricordato ai viareggini che, se lo vogliono, sono all’inizio di una nuova era”

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