La scelta viene illustrata da Alessandro Sesti, presidente dell’associazione “Dillo in sintesi” che da sette anni organizza l’iniziativa.

«Il Festival della Sintesi – evidenzia – continua a crescere e riceve consensi e apprezzamenti da tutta Italia, cosa che ovviamente ci inorgoglisce. L’unicità e la trasversalità di questa rassegna hanno infatti permesso di stabilire solidi rapporti a livello nazionale con enti, case editrici, organizzazioni e personaggi di prima grandezza in vari ambiti (letteratura, giornalismo, arte, cinema, tv, sport, scienza, ultimamente perfino geopolitica e neuromarketing) che restano poi nel tempo “amici della Sintesi”».

«Partendo da questo presupposto – prosegue Sesti – e nella convinzione che la manifestazione abbia potenzialità ancora non espresse, siamo impegnati da tempo a rafforzare la nostra struttura e a cercare nuove collaborazioni che ci permettano di sostenere, anche economicamente, il progetto. Insomma, la crescita del Festival e la visibilità che si è guadagnato a livello nazionale ci obbligano a fare un salto di qualità in termini di struttura organizzativa. Negli ultimi mesi, mentre nel Cda dell’associazione e all’interno del Comitato scientifico era già aperta una riflessione sulla situazione attuale e sulle prospettive future, abbiamo ricevuto diverse proposte interessanti da Comuni della provincia di Lucca e non solo. Abbiamo valutato, con serenità e senza preconcetti, le opportunità e alla fine, con l’approvazione di tutti, abbiamo deciso di chiudere un accordo con la città di Viareggio che ha abbracciato con entusiasmo il progetto, assicurando di poter fornire risposte adeguate alle nostre esigenze di crescita. L’associazione Dillo in Sintesi è dunque particolarmente soddisfatta perché finalmente c’è la garanzia della piena collaborazione delle strutture comunali e dell’inserimento del Festival nel calendario degli eventi a fianco delle iniziative più importanti, quindi con una vera centralità nella programmazione della città di Viareggio, che tra l’altro sta lavorando a importanti scadenze culturali per il 2024 e il 2026».

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