SERAVEZZA. “Un altro annuncio di chiusura di una azienda storica in Toscana a ciel sereno, senza che vi siano state avvisaglie di nessuna natura, dove fino a fine anno il problema era la gestione degli orari per gli importanti carichi produttivi. La Cerpelli Pompe, oggi Finder Pompe, che progetta e produce sistemi ingegnerizzati per il settore Oil e Gas, ha comunicato alla Rsu che intende chiudere lo stabilimento di Querceta e continuare a produrre solo nello stabilimento in Lombardia per razionalizzare i costi. Sempre la stessa solfa, comunicazioni a freddo, con uno stile unico, senza più neanche quei minimi rapporti di sensibilità e rispetto verso i lavoratori e le comunità dove le aziende hanno fatto la storia del territorio”.
Lo scrive Massimo Braccini Segretario generale Fiom Toscana. “Anche la Finder fa parte di una multinazionale americana, la Dover Corporation, e bisogna che in questo paese si torni a ragionare fino in fondo di politica industriale e non di come si licenziano meglio i lavoratori che hanno un posto di lavoro. Non possiamo essere terra di conquista di multinazionali a briglia sciolta che al minimo problema di costi, tutti da dimostrare peraltro, l’unica cosa che sanno fare e’ chiudere gli stabilimenti, offrire un caritatevole incentivo ai lavoratori e mandare a spasso la forza
lavoro.
“Lo stabilimento di Querceta è sopravvissuto anche dopo che fu fatto saltare in aria dai tedeschi nel 1944. Alla fine degli anni 80 invece, a seguito del fallimento, venne costituita una cooperativa che permise di evitare speculazioni, far continuare il lavoro ed essere rilanciato. Crediamo che la Cerpelli ancora oggi abbia tutte le potenzialità’, condizioni e competenze per superare questa fase. L’azienda ha il dovere di presentare un piano alternativo alla chiusura dello stabilimento e
ci batteremo perché ciò si realizzi. Tante sono ancora le vertenze aperte nella regione che devono trovare risposta, come Fiom regionale non lasceremo indietro nessuno e vedremo come unificare le molte iniziative sindacali nei territori per la salvaguardia delle imprese,dell’occupazione ed al fine di promuovere un’idea di sviluppo fondata sul lavoro e la dignità di chi lavora”.

Sul tema anche la Lega Nord. “ La vicenda- afferma Elisa Montemagni, Consigliera regionale della Lega Nord – è molto grave ed interessa un importante segmento dell’industria versiliese che merita il massimo sostegno, specialmente in un periodo non particolarmente florido per le imprese della zona.”
“Tutte le Istituzioni – continua l’esponente leghista – devono fare immediatamente e concretamente la loro parte e non spendere solo le classiche parole di solidarietà nei confronti delle persone coinvolte e dei loro familiari. Proprio per non cadere in questo errore ho deciso di predisporre un’apposita mozione da presentare in Consiglio regionale, invitando l’Assessore competente ad aprire immediatamente un tavolo di trattativa fra le parti in causa per cercare di trovare una soluzione adeguata che possa permettere il reintegro degli annunciati addetti licenziati. Come Consigliera lucchese sono ben lieta e ritengo un dovere morale, aderire immediatamente all’invito di quanti hanno richiesto l’intervento dei politici locali con lo scopo di sensibilizzare ulteriormente chi di dovere per non abbandonare al loro destino gli incolpevoli protagonisti di questo dramma lavorativo”.