Fermo pesca nel Tirreno, «i pescatori devono poter lavorare tutto l’anno»

Sollecitare il pagamento delle indennità e individuare misure alternative al fermo pesca che certo tutelino la fauna ittica ma non a scapito di quella umana e delle sue economie: in sostanza è questo l’impegno che il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai chiede alla Regione Toscana con un’interrogazione depositata questa mattina e che segue la presa di posizione assunta dagli azzurri in Maremma nei giorni scorsi.

A Grosseto erano stati il coordinatore provinciale del partito Sandro Marrini e il responsabile del settore pesca Giuseppe Temperani ad accendere i riflettori sul provvedimento di stop alle attività di pesca deciso dal Ministero della politiche agricole forestali e alimentari (Mipaaf) per tutto il mese di ottobre. Il fermo riguarda però l’intero mare Tirreno, ed è per questo che adesso Mugnai bussa al tavolo del governo regionale per salvaguardare gli operatori dell’intero comparto ittico toscano.

Secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio di Grosseto a giugno 2015 la realtà è questa: «In Toscana, il tessuto imprenditoriale della filiera ittica consta di 1.029 imprese iscritte, a gennaio 2015, al Registro delle Imprese. La quota regionale di aziende “ittiche” sul totale italiano – si legge nel dossier Mappatura esperienze e analisi del settore e della filiera ittica in Toscana – è pari al 3,9%».

«Il fermo pesca – scrive Mugnai nella premessa del suo atto – più che rappresentare una formula di tutela biologica delle specie ittiche, sta diventando una misura di blocco alle attività economiche della pesca stessa e di quelle ad essa connesse (pescherie ecc)». L’altro corno del problema è che: «A quanto denunciano le categorie associative dei pescatori e le marinerie toscane, non sarebbero stati pagati i premi (indennità) degli anni 2015 e 2016».

Ecco dunque i due quesiti con cui il Capogruppo di Forza Italia domanda alla giunta regionale «se abbia intenzione di sollecitare il Governo nazionale e il relativo ministero al pagamento delle indennità degli anni pregressi alle imprese che sono interessate dal fermo pesca» e «se abbia intenzione di farsi portavoce presso le rispettive sedi Governative centrali di richiedere misure alternative al fermo pesca e permettere alle aziende operanti nel settore, di lavorare tutto l’anno senza interruzioni».

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