The Italian Sea Group

The Italian Sea Group è la sfida di Giovanni Costantino che a Marina di Carrara passa dai divani – è stato direttore generale Natuzzi – alle Navi e ai super yachts.

The Italian Sea Group

The Italian Sea GroupUnisce diversi brand della nautica italiana Admiral, Admiral Sail e Tecnomar per la realizzazione di Yacht di lusso sia a motore che a vela; NCA, per le costruzioni navali e NCA Refit per il comparto del refitting per mega yachts e navi commerciali.

TecnomarTecnomar costruisce yachts fino a 50 metri con uno spirito e un design sportivo, mentre Admiral è più concentrato su superyachts che con le utime novità nei cantieri possono raggiungere i 145 metri.
Da NCA sono invece usciti in passato molti traghetti e navi commerciali – gli ultimi 8 traghetti della grimaldi line sono usciti dai cantieri di Marina di Carrara e ultimo fra questi il nuovo traghetto per Ferrovie dello Stato, “Messina”.

The Italian Sea Group ha inteso riunire questi tre settori per sfuttare il mix di competenze e di capacità progettuali per puntare al top in ogni sua line di prodotti.
Un esempio di tutto ciò è la presentazione al Salone di Montecarlo del progetto di un Megayacht da 145 metri, una città galleggiante per armatori che amano lusso, design e tecnologie all’avanguardia. Molte delle nuove costruzioni infatti sono dotate anche di motori ibridi per navigazioni più silenziose e attente all’ambiente.

Nel 2008, Giovanni Costantino aveva rilevato dal fondo Venice di Palladio prima la maggioranza poi (nel 2009) l’intero capitale della Tecnomar. Inizialmente il fondo che possedeva Tecnomar pensava il piano di Giovanni Costantino troppo ambizioso, ma poi poi Costantino ottenne la possibilità di avere il 51% del pacchetto azionario. Nonostante le difficoltà iniziali date anche dalla crisi economica a livello mondiale  e  dalle problematiche interne, grazie all’attuazione di pratiche efficienti ed efficaci Tecnomar porta a compimento cinque costruzioni. Il fondo Venice si disimpegnò e con il 100% del capitale di tecnomar Giovanni Costantino si è potuto dedicare a una nuova espansione.

AdmiralThe Italian Sea Group comincia a prendere forma quando, nel 2011, dal tribunale fallimentare l’imprenditore aggiunge al suo gruppo la Admiral. Con questa acquisizione si sancisce il passaggio dalla vetroresina all’acciaio. Le richieste di megayachts sopra 50 metri arrivano e il sito produttivo di allora non è più funzionale ai progetti di Giovanni Costantino che rischia uno stallo nel suo camino di crescita che viene risolto con una nuova acquisizione, quella di NCA.

Nel 2013 arriva infatti il colpo più robusto, per The Italian Sea Group: Un cantiere delle dimensioni e del peso degli Apuania.  «La decisione di acquisire Nca», prosegue Admiral SailCostantino, «poggia su una valutazione attenta delle valenze economico-finanziarie e strutturali della società. L’ampliamento della capacità produttiva ci avrebbe consentito di cogliere pienamente le opportunità che si presentavano sul mercato, in particolare nel segmento delle navi oltre i 50 metri. Da un punto di vista commerciale abbiamo deciso di operare su due mercati distinti, ma grazie all’innesto di una così solida competenza nella navalmeccanica, Admiral Tecnomar, secondo i nostri obiettivi, avrebbe consolidato ulteriormente la propria posizione di primo piano nel segmento dei megayacht di lusso».

Con la sua strategia Giovanni Costantino ha creato un gruppo come The Italian Sea Group che ha visto passare i risultati economici da una perdita di 10 milioni di euro di Tecnomar nel 2008 a un utile di 3,6 milioni di euro nel 2012 con una solidità patrimoniale che è NCApassata da una perdità di 8 milioni di euro ad un attivo di 25 milioni.

The italian sea group ha sede nei cantieri di Marina di Carrara dove Costantino ha investito ben otto milioni di euro solo nel restauro. Tremila metri quadri che sono arredati sul modello degli hotel di Lusso. Sale riunioni tagliate su misura dei gusti e degli stili degli acquirenti: arabi, russi e anche americani o brasiliani. Per farli stare a proprio agio qualunque idea abbiano in termini di design.
La sede di The Italian Sea Group comprende anche un grande spazio espositivo per dare la possibilità agli armatori di acquistare anche opere d’arte per i loro gioielli.

NCA RefitRestando in termini di design nei mesi scorsi Admiral Tecnomar ha chiuso un accordo per sviluppare la serie di superyacht E-motion. Imbarcazioni ibride dislocanti o semi dislocanti con velocità fino a 25 nodi. «È ciò che richiedono i nostri clienti», conclude Costatino, «che adesso sono tutti esteri. A parte il comparto vela di Admiral Sail che potrebbe già il prossimo anno attirare clientela italiana bisognerà attendere diverse stagioni perché lungo la penisola riparta il mercato. Speriamo che dopo le dichiarazioni pacifiste di Attilio Befera sul comparto della nautica, torni in vita anche il settore delle marine. Anche se non basterà qualche spolverata fiscale. L’Italia ha bisogno di riforme vere, dal welfare alla giustizia fino al fisco, solo così si tornerà a investire. Vale per il nostro comparto come per tutti gli altri».