VIAREGGIO. La lingua è già di per sé un grande ostacolo, ma per l’ex commissario tecnico della Nazionale italiana Marcello Lippi ed il suo assistente Massimiliano Maddaloni, entrambi alla guida della formazione cinese del Guangzhou Evergrande, non è l’unico. I due allenatori, adesso, devono fare i conti anche le differenze culturali in termini di alimentazione.

“In Cina non c’è il pane nei menù, bisogna adattarsi”, dicono Lippi e Maddaloni. “Però, certamente, supereremo anche questa. Abbiamo almeno avuto la possibilità di mangiare un piatto di pasta al sugo in un ristorante italiano. Fino ad oggi è stata una bella esperienza e stiamo scoprendo un mondo nuovo e senza dubbio affascinante”.

Grazie alla tecnologia, Lippi e Maddaloni comunicano con i familiari a Viareggio per mezzo di internet, soprattutto con Skype.

Dal punto di vista professionale, questa nuova avventura intrapresa è importante anche per Davide Lippi, figlio di Marcello, procuratore di calciatori. “A settembre andrò in Cina e ci resterò per un mese e mezzo circa”, fa sapere Lippi junior. “Ho intenzione di aprire un ufficio di rappresentanza: sarà l’opportunità per conoscere questo calcio ed anche per fare una bella esperienza professionale”.

(Visitato 36 volte, 1 visite oggi)

JUVE CLUB CAMAIORE, CARLO ROSI LASCIA LA PRESIDENZA

PALAGI CARICA IL CGC: “PENSIAMO AD ANDARE IN FINALE”. TOSI REPLICA: “VOGLIO I NOSTRI TIFOSI A VIAREGGIO”