(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

CAMAIORE. Un piano industriale di lungo respiro, per salvare capre e cavoli. Altrimenti una decisione dolorosa, ma inevitabile. È critica la situazione dell’azienda al 100% in house del Comune di Camaiore Pluriservizi. Un buco da 391 mila euro nel solo 2012. E una situazione in costante e inesorabile discesa.

A presentare dati, numeri e prospettive dell’azienda il sindaco Alessandro Del Dotto e il consigliere comunale Fabrizio Maggi. I conti parlano da soli. Nel 2012 il buco è stato di 391 mila euro, nel 2011 era di 202 mila euro.

Ma i dati mostrano che ad andare in rosso sono un po’ tutti i rami della azienda: le farmacie, il palazzetto dello sport, i cimiteri. Da una parte cala la produzione (da 7,3 milioni del 2009 a 6,6 del 2012), dall’altra perdono tutti i settori: – 435 mila euro per le farmacie (nel biennio 2011-12), – 6 mila euro per il Palasport, – 47 mila per i cimiteri, meno 6.400 euro anche per il settore tributi e affissioni.

Se un tempo le farmacie riuscivano a tenere pari i conti (ma anche grazie a i contributi comunali per i cimiteri, poi eliminati) oggi non è più così. Perdono tutte e tre le farmacie comunali, quella di Camaiore, del Secco e del Fortino. Ma in modo diverso. Se in via del Fortino ad esempio tra il 2009 e il 2012 gli scontrini sono aumentati del 1%, a Camaiore sono diminuiti del 16% e in via del Secco del 11%. Stesso andamento se si considerano anche le ricette. La farmacia di Camaiore comunque, nonostante il calo, partiva da numeri e fatturati più alti, quindi comunque delle tre è quella più “competitiva”. Al Secco invece, a differenza della farmacia di via del Fortino, il picco di vendite estive non riequilibra la perdita durante il resto dell’anno.

Anche il Palasport è in continua picchiata. Le perdite, di anno in anno, aumentano di circa il 10%. Colpa di ricavi bassi, non consoni ad una struttura di questo tipo, come ha sottolineato lo stesso Maggi. E a tariffe tra le più basse in Versilia. Non va meglio per i cimiteri.

A fronte di questa situazione il Comune è intervenuto prima di tutto limitando le spese: – 10 mila euro per consulenze, – 50 mila euro per acquisti, – 40 mila euro per il personale (rimodulando le turnazioni). Ossia un taglio di circa 100 mila euro. Ma non basta. Per questo, oggi, si è di fronte ad una scelta. Cosa fare della Pluriservizi.

“La prima ipotesi – dice il sindaco Alessandro Del Dotto – è di continuare a buttare soldi nella Pluriservizi, sperando che la situazione non si aggravi. Ma non ci pare una soluzione, anche perché i dati finanziari parlano di un peggioramento continuo di anno in anno. La seconda ipotesi, che non vorrei mai attuare, è quella di mettere la società in vendita: salvare i servizi e l’impiego e non rischiare di gettare tutto all’aria. La terza ipotesi è quella sua cui stiamo puntando. Una ristrutturazione pesante dell’azienda. Che vuol dire mantenere i servizi e il personale, ma rivedere tutta la gestione dell’azienda, partendo da un piano aziendale a lungo termine e respiro”.

Tutto, assicurano sindaco e Maggi, cercando di mantenere vivo il dialogo con i sindacati. “Ma è chiaro che andando avanti di questo passo presto si andrà incontro al fallimento, e a quel punto neanche i posti di lavoro saranno più garantiti”.

L’ipotesi a cui guarda il sindaco è quella di una “privatizzazione della gestione” dei vari rami d’azienda. Ma anche di ritoccare al rialzo le tariffe della palestra e della piscina, come ha lasciato intendere chiaramente Fabrizio Maggi.

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