CAMAIORE. Ricavare all’interno della propria casa un appartamento da lasciare ai propri figli sarà più facile. O, quantomeno, più economico. È l’obiettivo che si è prefissato la giunta Del Dotto con la variante urbanistica al Piano Regolatore, il cui progetto è stato presentato stamani dall’assessore ai lavori pubblici Simone Leo e che sarà discusso con categorie economiche, forze politiche prima di arrivare alla discussione in consiglio comunale.

Nel pacchetto della variante c’è anche una “forte misura anticrisi sul patrimonio abitativo esistente volto alla creazione di case per i figli”, annuncia Leo. “L’amministrazione Del Dotto va incontro alle famiglie che intendono dividere un immobile per creare una prima abitazione per i figli, ad esempio dividendo un’abitazione di 500 metri cubi in due da 70 mq”.

Ad oggi si pagherebbero, oltre agli oneri di urbanizzazione anche delle monetizzazioni di standard differenziate a seconda della zona – 20 mila euro in zona Lido di Camaiore, 10mila a Camaiore capoluogo, 5mila nelle frazioni collinari -: dopo la variante questo secondo costo sarà eliminato. Il provvedimento è rivolto esclusivamente ai figli, che non possono essere intestatari di altri beni immobili, con una convenzione che stabilisce tempi certi per i lavori e l’utilizzo effettivo dell’abitazione, senza vendita per almeno 10 anni o utilizzo per affitto.

“Vogliamo aiutare le famiglie a dare delle case ai propri figli, ma allo stesso tempo vogliamo far ripartire l’edilizia e creare nuovi posti di lavoro”, afferma Leo.

Inoltre, il Comune permetterà di agire sul patrimonio edilizio già esistente ma non schedato, e quindi strutture su cui ad oggi non sarebbe consentito alcun intervento – i requisiti minimi d’abitabilità sono 40 mq di superficie e 2,40 metri di altezza – sulle quali sarà possibile un ampliamento non oltre i 20 metri quadrati.

Ultimo aspetto, l’ampliamento di sedi di associazioni che operano sul territorio sarà consentito anche oltre il 40%, dietro la realizzazione di servizi di interesse pubblico, regolati tuttavia da convenzioni con il Comune.

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