VIAREGGIO. “Il commissario Romeo parla di ‘polemiche’ che ci sarebbero ogniqualvolta si fa qualcosa a Viareggio. Non so se riferisce alla protesta dei ciclisti urbani di venerdì o no, ma queste parole mi fanno comunque pensare” Lo scrive Mario Andreozzi di Fiab-BiciAmici, l’associazione che nei giorni scorsi ha protestato contro la mancanza di piste ciclabili sul nuovo ponte girante.

“Innanzitutto ci sarebbe da distinguere fra le varie forme di critica: c’è chi dice per principio che ‘non va mai bene nulla’, ma c’è anche chi critica per migliorare, propone, cerca di capire le difficoltà e riesce a mediare. Questo è quello che abbiamo fatto l’anno scorso noi di Fiab Versilia BiciAmici: per svariati mesi abbiamo discusso con l’amministrazione comunale ed i suoi tecnici su quali cose potevano essere fatte senza gravare di ulteriori spese per migliorare la ciclabilità del ponte e della rotonda.

“Poi il frutto di queste mediazioni, non si sa come, è andato perso, nonostante tutto fosse in mano a chi ha continuato a portare avanti i lavori. Una sorta di tradimento degli accordi presi con la cittadinanza. Parlo di tradimento perché spesso si chiede ai cittadini di Viareggio di farsi carico dei problemi della propria città, li si accusa di non amarla abbastanza, ma poi, quando un’associazione comincia ad occuparsi seriamente dei problemi si fa presto a chiudere le porte e fare per conto proprio.

Foto Mauro Pucci
Foto Mauro Pucci

“Al momento il ponte non è sicuro per i ciclisti e non è pratico per i pedoni. Il costruttore Varia ha prontamente dichiarato alla stampa di essere disponibile a studiare e realizzare delle modifiche per i ciclisti, immagino a fronte di una integrazione del finanziamento ricevuto. E così pagheremo due volte per ciò che poteva semplicemente essere realizzato fin da subito. Ma non è proprio questo modo di procedere a Viareggio dove si paga due-tre volte la stessa opera per arrivare ad avere la metà di quello che sarebbe dovuto, ad aver causato il dissesto comunale che proprio il commissario Romeo si è trovato ad amministrare?

“Di casi simili ne abbiamo già visti molti: l’asse di penetrazione realizzato senza nemmeno il marciapiede, il ponte ciclopedonale chiuso alle bici perché costruito con un fondo non adatto, piazza Dante senza ciclabili e con un tracciato di marciapiedi ed attraversamenti pensato da chi a piedi forse va solo in bagno. La ciclabile di via Ponchielli, poi, sicuramente sarà da finire, ma nel tratto realizzato manca di qualsiasi collegamento con la rete stradale. E qui mi fermo, limitandomi ai casi più recenti.

“Venerdì abbiamo fatto ‘caciara’, carnevalate che servono per farsi sentire. Purtroppo siamo costretti a gridare per reclamare i nostri diritti. L’articolo 13 Comma 4 bis del decreto legislativo 285/1992 stabilisce che sono previsti interventi a tutela dell’utenza vulnerabile ogniqualvolta si costruisca una strada nuova o si proceda ad una ristrutturazione importante. Altre norme ne stabiliscono poi i principi, gli strumenti e le modalità di realizzazione.

“Non siamo quindi noi ciclisti urbani ad inventarci cose, non è polemica chiedere che chi ci amministra lo faccia nel rispetto delle norme. A guardar bene chi subisce la polemica a Viareggio è il cittadino che viene insultato proprio mentre i propri diritti vengono calpestati”.

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ultimo aggiornamento: 23-03-2015


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