VIAREGGIO. “Caro Antonini, non è per gusto della polemica che mi vedo costretto a risponderti: lo faccio da figlio di partigiano a nipote di partigiano che dovrebbe condividere i miei stessi principi e valori civili”. Non si placa la polemica a distanza tra Filippo Antonini, candidato sindaco della coalizione di sinistra Viareggio Bene Comune, e Gualtiero Lami, segretario del circolo “Manfredini” di Rifondazione Comunista.

“La questione è semplice: credo che chi accetta di rappresentare una coalizione politica – con il fine gravoso d’essere eletto sindaco di una città in dissesto – condivida, di fatto, tutte le regole, i principi, i valori o disvalori, le finalità che questa si è data durante la stesura di regolamento e programma.

“Come certamente ricorderai, visto che eri presente, all’unica riunione del tuo gruppo cui ho potuto in parte assistere prima d’essere cacciato, fu enunciato un regolamento, condiviso da tutti i presenti, dei cui contenuti facevano parte anche l’esclusione del circolo ‘Manfredini’ e del partito dei Comunisti Italiani, il veto ad personam su alcuni nomi – fra cui il mio – e la richiesta di pubblica abiura in riferimento alle scelte politiche, assunte dal mio partito democraticamente, relative l’anno e mezzo precedente. Tutti disvalori che, come puoi facilmente intendere, niente hanno a che vedere con ciò di cui ti parlavo in apertura di questo intervento.

Antonini foto di gruppo rid“E’ chiaro che il candidato sindaco si assume tutta la responsabilità di quanto, senza smentita pubblica, condivide interamente. Non è, quindi, per trascinarti in ‘logore’ polemiche di partito che ho dovuto ‘tirarti in ballo’ ma per farti notare che rappresenti una coalizione ‘a dividere’ che ha posto in essere condizioni antidemocratiche inaccettabili.

“Ma venendo a questioni assai più gravi, mi sarei aspettato da te non un’inopportuna ‘tirata d’orecchie’ ma una presa di distanza rispetto alle minacce che ho ricevuto. Minacce ‘fasciste’ che denunciano un clima veramente preoccupante per noi che nei valori della resistenza crediamo.

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