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Contro la violenza”: la lectio magistralis della dottoressa Dell’Osso al Carducci

Mercoledì 5 marzo al liceo classico “Carducci” è stato proposto il didattico aperto alla cittadinanza contro la violenza. L’ incontro è stato introdotto dal Dirigente Scolastico Prof. Mario Regali che ha rimarcato l’ importanza della conoscenza storica per la valutazione delle problematiche attuali. La Dott.ssa Gifuni ha portato i saluti del consiglio comunale rimarcando la necessità e l’impegno nel contrastare questa emergenza sociale. La prof.ssa Angela Palermo nell’introdurre la lectio magistralis della Dott.ssa Liliana Dell’Osso (Direttore Clinica Psichiatrica Università di Pisa) ha illustrato il percorso svolto nella scuola insieme ai colleghi.

La dott.ssa Dell’Osso è stata scelta per l’ intervento non solo per il suo notevole curriculum ma soprattutto per l’approccio culturale e filosofico prima che psichiatrico sulla violenza di genere.

La professoressa Dell’Osso ha introdotto il tema analizzando alcune ossessioni letterarie nella visione patologica dell’innamoramento. Ha poi illustrato le radici biologiche e genetiche dell’aggressività fino a soffermarsi sugli aspetti salienti della patologia del disturbo post traumatico da stress come ad esempio l’atrofia celebrale. L’intervento ha dato la possibilità agli alunni e ai presenti di affrontare il tema dal punto di vista legale (alcuni dati: solo nel 2013 il G8 ha condannato le violenze di genere nei conflitti bellici come crimini di guerra, le attenuanti del delitto d’onore sono state rimosse solo nel 2007).

Ancora In Italia la violenza di genere avviene in famiglia e non si denuncia. Attingendo così agli esempi del mondo classico e dalla letteratura anche sull’ambivalenza vittima-carnefice, come nella manzoniana Gertrude, e ai dati delle ricerche psichiatriche la Dottoressa Dell’Osso ha condiviso col giovane pubblico i tipi di violenza di cui le donne sono protagoniste, da quella fisica a quella emotiva. Nella seconda parte gli alunni hanno rivolto interessanti domande alla professoressa dal rapporto educazione-femmicidio, le politiche culturali e sociali da adottare, i fenomeni di dipendenza e sottomissioni patologiche, sindromi da crocerossina.

Il dibattito ha confermato come la conoscenza possa produrre un cambiamento culturale capace di raggiungere la felicità. La significativa ed evocativa scultura “La seduzione della violenza” di Donato Valluzzi posta nell’atrio della scuola ha accolto gli intervenuti.

Intervista alla Dottoressa Liliana dell’Osso

La Dott.ssa Dell’Osso è direttore sella clinica psichiatrica Università di Pisa. Recentemenete è stata inserita nella pubblicazione “100 donne contro gli stereotipi” che ospita i nominativi e le attivitá di donne in tutto il mondo. Le abbiamo rivolto tre domande in occasione dell’intervento al liceo classico Carducci di Viareggio del 5 Aprile.

Perché è importante portare nella scuola un punto di vista psichiatrico sul tema della violenza di genere?

La psichiatria è uscita dall’ambito clinico per entrare nella vita quotidiana, riecheggiando un titolo di  Freud. Consideriamo le forme conclamate della malattia come la parte minore della vita di un malato: i sintomi minori sono quelli che condizionano tutta la sua quotidianità, dalle relazioni al lavoro. La prospettiva psichiatrica serve per affrontare questo tema rimarcando gli aspetti subclinici sotto soglia diagnostica. È importante far conoscere ai più giovani una panoramica completa sulla violenza di genere, senza tralasciare i dati oggettivi biologici. Basta ricordare che il cromosoma x caratterizzante il sesso maschile è per motivi biologici indirizzato a una maggiore aggressività. Tutto ciò non basta: l’ambiente e i fattori culturali sono necessari per la comprensione della PTSD (disturbo post traumatico da stress).

Quale ruolo può giocare la scuola nella sensibilizzazione e consapevolezza sul tema della violenza?

La scuola è fondamentale in questo processo per offrire un quadro e una conoscenza completa sulla patologia: le donne sono anche più sensibili all’aggressività e più esposte alla sindrome di PTSD. si espongono meno alla violenza di genere di sindrome da stress ptds. Fine guerra vietnam e patologia donne violentate.

In che modo stimolare riflessione e prevenzione?

Voglio citare “L’attimo fuggente”: “Sono salito sulla cattedra per ricordami che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù.”

 

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