(foto Pomella)
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VIAREGGIO. Politicamente l’anno duemiladodici ha visto alcuni importanti fatti, destinati a lasciare il segno nei prossimi anni: il nuovo sindaco di centrosinistra a Camaiore, dopo 10 anni di predominio del centrodestra, l’ascesa dei renziani nel Pd versiliese, le dimissioni del sindaco di Viareggio e l’arrivo del commissario prefettizio.

L’uomo nuovo a Camaiore è Alessandro Del Dotto. Giovane avvocato ha fatto la gavetta per cinque anni all’opposizione in consiglio comunale contro l’amministrazione di centrodestra guidata dall’allora sindaco Giampaolo Bertola, per poi passare ad un ruolo di primo piano. La sua candidatura alle elezioni a sindaco di Camaiore vede tutte le forze di centrosinistra coese. Dall’altra parte un Pdl che perde pezzi candida, assieme all’Udc, Alberto Matteucci. In mezzo altri candidati come Fabio Pezzini, Francesco Ceragioli e Patrizia Gemignani con le loro liste civiche e Riccardo Micheli con Fli. Dopo il primo turno, in cui appare chiaro il vantaggio schiacciante di Del Dotto, il centrosinistra vince le elezioni al ballottaggio, anche grazie all’appoggio delle liste Pezzini e Gemignani. Con l’ex sindaco Bertola che rimane addirittura fuori dal consiglio comunale. E per Camaiore si apre una nuova pagina politico-amministrative.

A maggio elezioni amministrative anche a Forte dei Marmi, dove il sindaco uscente Umberto Buratti ottiene la riconferma per guidare il Comune anche nei prossimi cinque anni, avendo la meglio su James Popper del centrodestra, Gabriele Monteforte, Vasco Franceschi, David Lucii,  e la fuxia Maria Teresa Baldini.

Se il centrodestra perde sonoramente a Camaiore (dove la sconfitta apre strascichi polemici velenosi) e Forte dei Marmi, gioca invece all’autodistruzione a Viareggio. Avvisaglie s’erano sentite già a febbraio, quando il consigliere Di Santo passa dal Pdl all’Udc. Poi, a Carnevale concluso, arrivano le dimissioni di Renzo Pieraccini, prima dal cda della Fondazione Carnevale poi dal consiglio comunale stesso (al suo posto entrerà Nino Sergiampietri, non certo sostenitore dell’amministrazione di centrodestra). Il sindaco di Viareggio, Luca Lunardini, non ha più i numeri per governare e presenta le dimissioni a marzo. Poi, sulla base di nuovi presupposti politici, le ritira ad inizio aprile. Ma l’agonia amministrativa è solo rinviata di qualche mese. A luglio il regolamento urbanistico, causa anche sgambetto dell’Udc, documento chiave della vita di un Comune, viene bocciato. Il sindaco Lunardini, la mattina successiva, si dimette, questa volta definitivamente. Al suo posto, come reggente, viene nominato il commissario Prefettizio Domenico Mannino. In attesa delle elezioni di primavera.

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La vita politica versiliese si è accesa durante questi ultimi mesi dell’anno. Le primarie del centrosinistra, in Versilia, hanno detto Matteo Renzi, in controtendenza rispetto al dato nazionale che ha invece scelto PierLuigi Bersani. Un dato schiacciate al primo turno, più contenuto (ma sempre con Renzi in testa) al ballottaggio. Primarie che non sono ancora chiuse. In Versilia si continua a pensare alla primarie per i parlamentari, e a quelle per le elezioni comunali a Viareggio, previste per il prossimo anno.

Il 2012 è anche l’anno delle incertezze. Incertezze per il servizio di Poste Italiane sul territorio (e infatti Casoli, Valrpomaro e Gualdo, alla fine, sono stati soppressi). Incertezza sul futuro della rete ferroviaria, con il rischio di soppressione della stazione di Bozzano, per ora solo messa in stand by.  Incertezza sulla Provincia di Lucca, che pareva destinata all’accorpamento con una macro area, prima della caduta anticipata del governo Monti che ha rimesso in discussione tutto.

+ leggi anche: un anno di cronaca di VersiliaToday, il 2012 

twitter: @marcopomella

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